"Hanno amministrato Bari come uno Stato totalitario"

Il candidato del centrodestra, Fabio Romito: "Parlare d'inchieste sarebbe facile. Invece voglio far crescere la città"

"Hanno amministrato Bari come uno Stato totalitario"
00:00 00:00

Si destreggia con agilità tra bilanci comunali e piani regolatori. La sua gavetta l'ha fatta. Fabio Romito (foto) è il candidato della Lega e di tutto il centrodestra per la carica di sindaco di Bari. Nonostante la sua giovane età (36 anni) è in consiglio comunale già da dieci anni. E fa politica da quando ne aveva venti. E le idee su cosa fare, una volta diventato primo cittadino del capoluogo pugliese, ce le ha chiare.

La prima idea?

«Facile. Il rinnovamento. Questa città è stata governata per tanti anni (troppi) dalle stesse persone. È ora di cambiare».

Pensa al clima pesante portato dalle inchieste giudiziarie?

«Troppo facile sarebbe parlare di quello. No, quello che mi interessa è dare la possibilità a questa città di crescere cambiando. Bari ne ha bisogno e se lo merita».

Qual è il peggior difetto della classe dirigente che volete sfrattare?

«Direi l'immobilismo. E ci aggiungo anche la totale mancanza di rispetto per la democrazia. Qui succedono cose degne di un Paese totalitario».

Addirittura!

«Ma le sembra normale che il sindaco uscente si permette di scegliere il suo successore e che per questo ruolo sceglie addirittura il suo capo di gabinetto?»

I suoi avversari le rimproverano la giovane età e l'appartenenza alla Lega.

«Per fortuna sono due cose di cui vado fiero. In Francia Emmanuel Macron può guidare l'Eliseo a 35 anni e qui a Bari non si può fare il sindaco alla stessa età? Argomenti ridicoli».

La priorità per Bari qual è?

«Qui da noi la gente non si sente sicura: scippi, rapine, spaccio di droga, risse. La soluzione è semplice: utilizzare la polizia locale anche per presidiare il territorio. Mentre la sinistra utilizza la polizia locale soltanto per fare le multe.. Bari merita di essere più sicura e anche più pulita».

I rifiuti sono il grande problema di ogni città.

«Qui non ha funzionato il sistema porta a porta. Bisogna cambiare. E magari mettere i cassonetti a scomparsa, come avviene nei paesi civili».

Sistema costoso, però.

«Si sarebbero potuti usare i soldi del Pnrr invece di dirottarli su progetti meno importanti».

Tra i punti del suo programma che posto ha la mobilità?

«Centrale. Ovviamente. Però serve buonsenso. Bisogna recuperare l'idea dei parcheggi sotterranei. La mancanza di parcheggi sta strozzando il commercio di prossimità. In dieci anni si sono perse oltre mille attività. Servono più parcheggi e autobus navette più agili. D'altronde è come le dicevo prima. Questa città muore di immobilismo. Basti pensare che un piano regolatore manca da vent'anni. Le case costano e i baresi vanno in provincia.

Nichi Vendola dice che con la destra al potere addio stato sociale e cultura.

«È vero il contrario. A differenza loro voglio governare senza i paraocchi dell'ideologia.

Tra i miei obiettivi c'è anche quello di recuperare un welfare orizzontale, ora del tutto assente, che fatto di mense, orari scolastici prolungati, asili nido, centri anziani. Sono dieci anni che leggo i bilanci del Comune. So bene dove si può risparmiare e dove recuperare soldi per tagliare l'addizionale comunale».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica