"Ho vissuto sulla mia pelle gli abusi giudiziari. Io sindaco d'opposizione sto col ministro"

Il primo cittadino di Taormina, leader di "Sud chiama Nord", ha incontrato il guardasigilli: "Riforma sacrosanta. Ho subito due arresti, sempre assolto..."

"Ho vissuto sulla mia pelle gli abusi giudiziari. Io sindaco d'opposizione sto col ministro"
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Contro il governo ma a favore della riforma della giustizia. È la posizione di molti sindaci del Pd, irritati da Elly Schlein. Ed è la posizione del Terzo Polo di Matteo Renzi e Carlo Calenda. Grida «Forza Nordio» anche Cateno De Luca, un altro dei personaggi che agitano il centro della politica italiana. Deputato regionale siciliano, leader di Sud chiama Nord e neo sindaco di Taormina, De Luca ha incontrato il Guardasigilli Carlo Nordio al festival Taobuk nella cittadina «perla dello Ionio» e ha lodato la riforma: «Finalmente una cosa concreta da parte di questo governo».

A Taormina ha speso parole positive per il ministro Nordio, che ne pensa della riforma della giustizia?

«Ho subìto personalmente 18 processi e due arresti, e sono sempre stato assolto. Io sono d'accordo con la riforma perché ho vissuto sulla mia pelle ciò che significa l'abuso delle intercettazioni e gli abusi delle indagini svolte in fase preliminare. Buona parte dei miei procedimenti penali hanno rappresentato una persecuzione che è cominciata nel 2011 per mettere pressione politica su di me».

Qual è il problema più grande del sistema giudiziario?

«Sicuramente la qualità delle indagini preliminari, con l'abuso delle intercettazioni e della carcerazione preventiva. Quando mi hanno arrestato per la seconda volta, il Pm rispose al mio avvocato Carlo Taormina che nella dialettica processuale un arresto ci sta».

C'è un cortocircuito tra giustizia e politica?

«Su di me c'è stata una pressione politica perché io ho osato scagliarmi contro la Procura di Messina ed è scattata la classica reazione vendicativa, sono stato rivoltato come un calzino ma ogni procedimento è finito con un'assoluzione».

Sull'abuso d'ufficio sembrano d'accordo con il governo anche i sindaci del Pd.

«I sindaci del Pd sono d'accordo perché chi amministra sul territorio sa che noi sindaci rischiamo ogni giorno l'abuso d'ufficio. Ma la dirigenza del Pd ha scelto la strada del suicidio».

Schlein ha sbagliato ad andare alla manifestazione del M5s?

«Il M5s non fa politica ma ricerca di mercato, occupa uno spazio a costo zero. E il Pd non esiste più, sono i classici comunisti col Rolex».

L'ex viceministra grillina Laura Castelli è la portavoce nazionale del suo partito e state cercando di uscire dai confini della Sicilia. Cosa vuole fare alle europee?

«Ho incontrato Matteo

Renzi e ho stretto un accordo con Letizia Moratti. Incontrerò anche Calenda. Noi vogliamo un matrimonio di interessi che ci consenta di eleggere i nostri eurodeputati e che sdogani il nostro progetto, che è radicato al Sud».

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