Ancora tu, ma non dovevamo vederci più? Direbbe Lucio Battisti a proposito di Francois Hollande, uno dei presidenti francesi meno popolari e amati d'Oltralpe, forse il primo responsabile del tracollo dello storico partito socialista nel suo Paese. L'ex presidente della Repubblica francese, mentre si gode la sua lauta pensione, entra a gamba tesa, a poche settimane dal voto, nel dibattito politico italiano al fine di dare man forte alla propaganda del Partito democratico tutta incentrata su antifascismo e incubo Putin. A proposito: se Hollande avesse preso posizione contro la sinistra, Letta e i dem avrebbero probabilmente gridato allo scandalo e alle ingerenze straniere. Ma, poiché le dichiarazioni dell'ex presidente sono un assist - per quello che vale - per il Partito democratico, allora è tutto ok. Solito doppiopesismo in salsa democratica. Sarà mica perché Enrico Letta, dal 25 marzo 2016, è commendatore di Francia, insignito con decreto presidenziale della Legion d’Onore proprio per volontà dell'allora presidente della Repubblica francese Hollande? Non è un mistero infatti che, nel 2013, quando Letta era premier e Hollande presidente, vi fosse una grande intesa e amicizia fra i due.
Hollande contro il centro-destra
Nello spot pro-dem dell'ex presidente socialista, non potevano mancare le - davvero poco originali - accuse di fascismo verso Giorgia Meloni. "Fratelli d'Italia è il movimento ereditato da Giorgio Almirante, già legato al Front National di Jean-Marie Le Pen, cioè ai neofascisti", spiega. "La fiamma nel simbolo del Front National proviene dal Msi. L'esempio italiano può rafforzare la strategia che Marine Le Pen ha intrapreso da dieci anni, ovvero presentarsi come un partito tra i tanti, prendendo in prestito dalla sinistra il discorso sociale e dalla destra le invettive sulla sicurezza e l'immigrazione", afferma.
L'Italia ha mantenuto una posizione netta con Mario Draghi: le sanzioni sono state approvate e il governo è stato molto duro con Putin. Ma ora? si chiede l'ex presidente. "Il leader russo punta sul sentimento di stanchezza che può insinuarsi in Italia e nelle nostre opinioni pubbliche". Nella sua velina pro-Pd, Hollande afferma, senza fornire alcuna prova, che Matteo Salvini "è al servizio diretto della strategia di Putin. Il leader russo sta aspettando e lavorando per l'arrivo dell'estrema destra che quando sarà al potere potrebbe fare i suoi interessi, ovvero mettere in discussione il principio stesso delle sanzioni. Questo è il rischio del nuovo governo italiano: sceglierà la rinuncia e il disonore? È l'esempio peggiore che ci potrebbe essere".
La propaganda dell'ex Presidente francese
Forse Hollande fa finta di non sapere che il centrodestra - Fratelli d'Italia compresa, nonostante fosse all'opposizione - ha votato a favore dell'invio delle armi in Ucraina. "L’Italia – ha sottolineato Meloni in quell'occasione – non si deve discostare dalla comunità internazionale, perché la posizione italiana non decide il destino dell’Ucraina, ma decide il destino dell’Italia, la sua credibilità sul piano internazionale, la sua capacità di difendere i suoi interessi". Se fosse davvero al servizio di Putin, perché il centrodestra ha deciso di approvare l'invio di armi che servono a fare la guerra contro la Federazione Russa e a sostenere l'esercito di Kiev? Certo, nelle ultime settimane Salvini ha proposto di rivedere le sanzioni, qualora queste risultassero efficaci solo in parte o controproducenti rispetto agli obiettivi che ci si era prefissati. Realpolitik.
Perché a farne le spese, in fin dei conti, ci sono migliaia di aziende italiane che a causa dell'impennata dei costi dell'energia, rischiano seriamente di chiudere. Ma chissà se questo problema viene percepito come tale negli ovattati salotti buoni della sinistra...- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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