Chi pensa che Milano sia una città carissima, pensi agli abitanti di Hong Kong (nella foto). La città stato cinese si conferma al primo posto della classifica Mercer delle città più costose del mondo, mentre Milano, alla fine, se la cava posizionandosi al 57esimo posto, dieci posizioni davanti a Roma, l'altra italiana, che si piazza al 67esimo.
La classifica mostra chiaramente che le città dove si spende più per vivere sono nell'Estremo Oriente, negli Stati Uniti e nell'Europa nord-occidentale. Dopo Hong Kong c'è infatti Singapore (seconda anche l'anno scorso), poi una quaterna svizzera (Zurigo, Ginevra, Basilea e Berna), poi al settimo posto New York, all'ottavo Londra (unico nuovo ingresso nella top ten, l'anno scorso era 17esima), quindi Nassau nelle Bahamas e Los Angelese. Esce dalle prime dieci Copenaghen, che si piazza all'11esimo posto scendendo dal nono. Dopo ecco Honolulu, San Francisco, la sorprendente Bangui (che per chi non lo sapesse è la capitale della Repubblica Centrafricana), la più prevedibile Dubai, l'israeliana Tel Aviv, Miami, Gibuti, Boston e Chicago. Tra le grandi capitali europee Parigi è 29esima, Amsterdam 30esima, Berlino 31esima, Bruxelles 37esima. Tra le altre metropoli mondiali Shanghai è 23esima, Pechino 25esima, Città del Messico 33esima, Tokyo 49esima e Sydney 58esima. In coda alla classifica, che comprende 226 città di tutto il mondo, c'è Abuja, la capitale nigeriana, preceduta dall'altra nigeriana Lagos, da Islamabad capitale del Pakistan, da Biskek capitale del Kirgizistan, dall'altra pakistana Karachi, da Blantyre nel Malawi, da Dusanbe del Tagikistan, da Durban in Sudafrica e da Windhoek in Namibia. Le città più economiche d'Europa sono, dopo l'improbabile Minsk, capitale della Bielorussia (212esima posizione), la bosniaca Sarajevo al 203esimo posto, la macedone Skopje al 198esimo, la polacca Cracovia al 175esimo e l'altra polacca Breslavia (169esima).
La classifica è realizzata ogni anno da Mercer prendendo in considerazione oltre duecento beni di ogni tipologia, dai trasporti alla casa, dal cibo all'abbigliamento, dai casalinghi all'intrattenimento. La classifica prende come città base New York (indice 100) ed è calcolata in dollari. La finalità del ranking è calcolare quanto costa l'eventuale trasferimento all'estero di un dipendente di un'azienda per calcolare appositi strumenti compensativi. A incidere molto per le città più care sono soprattutto i costi degli affitti, che sono aumentati un po' dappertutto a causa dei sempre minori spazi disponibili nelle metropoli. Da questo punto di vista gli aumenti più pronunciati hanno riguardato le città turche, con Istanbul che addirittura tra il 2023 e il 2024 ha visto crescere gli affitti del 301 per cento, e Ankara del 141 per cento mentre a Tel Aviv, anche a causa della guerra, ha visto il mattone diminuire del 22 per cento.
Nel caso delle città meno costose è sovente il deprezzamento della valuta il fattore chiave. Rimarchevole il caso di Buenos Aires, dove tutte le voci di spes sono aumentate in modo esponenziale nell'ultimo anno, portando la capitale dell'Argentina dal 109esimo posto al 77esimo.
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