I soldi russi finanzieranno la resistenza ucraina contro l'invasione. L'accordo è stato finalizzato al G7 in Puglia e le risorse verranno «erogate attraverso molteplici canali che indirizzeranno i fondi alle esigenze militari, di bilancio e di ricostruzione dell'Ucraina».
Una fonte militare a Kiev spiega al Giornale che «nel frattempo, su alcune direttrici d'attacco, i russi avanzano di 200 metri al giorno. In estate non ci sarà una Caporetto, ma la situazione al fronte sarà dura». E i 60 caccia bombardieri F16, che dovrebbero arrivare, non avranno abbastanza piloti per essere lanciati contro i russi. Il G7 ha deciso di garantire fondi freschi al presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, arrivato in Puglia. «Con l'obiettivo di sostenere le esigenze attuali e future dell'Ucraina a fronte di una difesa prolungata contro la Russia - è il testo previsto - il G7 lancerà «prestiti straordinari per l'accelerazione delle entrate ('Extraordinary Revenue Acceleration o Era) al fine di rendere disponibili all'Ucraina circa 50 miliardi di dollari in finanziamenti aggiuntivi entro la fine dell'anno».
Il meccanismo prevede che i membri del G7, primo fra tutti gli Stati Uniti, e altri Paesi Ue, in quote da stabilire, prestino i soldi a Kiev basandosi sugli interessi dei fondi russi congelati soprattutto in Europa, che ammontano a 280 miliardi di dollari. Janet Yellen, segretaria al Tesoro statunitense, ha spiegato sul New York Times che parte dei beni presso un istituto bancario del Belgio «generano diversi miliardi di dollari di entrate ogni anno, su cui la Russia non ha alcun diritto legale». Formalmente la Federazione russa è ancora proprietaria dei conti, ma non può usufruirne e fino al G7 non era chiaro se gli asset congelati fossero utilizzabili o meno per aiutare l'Ucraina. I fondi «daranno a Kiev le risorse di cui ha bisogno per difendersi e per la ricostruzione, pagati da Putin» ha spiegato Yellen. «Una soluzione pragmatica», la definisce la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, secondo cui «c'è un messaggio importante che vogliamo veicolare: che sia la Russia a pagare i danni che ha fatto all'Ucraina e non noi».
L'utilizzo degli interessi è solo un primo passo verso il sequestro degli asset finanziari russi, se la guerra continuasse senza fine. Gli americani hanno già approvato una legge ad hoc (Repo) che permette alla Casa Bianca di sequestrare 5 miliardi di dollari di fondi russi negli Usa. Il grosso dei conti di Mosca, però, sono in Europa. La preoccupazione dei ministri delle Finanze Ue è cosa accadrebbe se l'Ucraina andasse in default. I 50 miliardi entro il 2024, come anticipo sui danni di guerra, serviranno anche per il sistema energetico del Paese fatto a pezzi dai bombardamenti russi, ma pure per forniture belliche, umanitarie e per il bilancio economico. La Banca mondiale stima che per la ricostruzione vera e propria ci vorranno dieci anni e 486 miliardi di dollari.
Al fronte non cambierà molto, a differenza dell'impegno di fare arrivare entro l'anno 60 caccia F16 da Belgio, Olanda, Danimarca e Norvegia. Il problema è che al momento non ci sono abbastanza piloti. L'Ucraina ne ha già selezionati 30, ma gli Usa hanno accettato l'addestramento solo per 12 in una base in Arizona. Un altro centro in Danimarca può prepararne forse 8 e gli istruttori privati in Romania devono ancora partire con organizzazione e struttura. Zelensky insisterà con il presidente americano, Joe Biden, ma gli Usa hanno impegni pregressi con altri paesi per l'addestramento dei piloti di F16, che hanno bisogno di tempo e attenzione.
Non solo: nell'Ucraina, ex sovietica, è necessario adattare basi, manutenzione e logistica per ospitare i velivoli occidentali. Il risultato è che il primo squadrone di 20 caccia bombardieri F16 sarà pronto, se tutto va bene, il prossimo anno.
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