E alla fine è sceso in campo anche il Presidente della Cei, il cardinale Gualtiero Bassetti, che con poche e semplici parole, ha messo la parola fine alle polemiche di questi giorni sui migranti e sul ruolo delle Ong, con il direttore di Avvenire, Marco Tarquinio, «costretto» anche a rispondere a diverse lettere dei suoi lettori, per chiarire meglio la sua posizione e quella del quotidiano che dirige, sul tema dell'accoglienza agli immigrati. Negli ultimi giorni il cardinale Bassetti, dopo essersi confrontato con buona parte dell'episcopato italiano, e con alcuni interlocutori d'Oltretevere, ha deciso di prendere una posizione sulla questione dei migranti per chiuderla definitivamente. Dei contatti ci sarebbero stati anche con il ministro dell'Interno Marco Minniti. L'obiettivo era quello di pacificare tutto il fronte cattolico con una strategia concordata insieme al segretario generale dela Cei Nunzio Galantino.
Era stato il titolo «Reato umanitario», scelto come apertura di Avvenire, a innescare la polemica. A questo si erano aggiunte le parole di Tarquinio contro il codice di condotta per le Ong: «Le armi sulle navi sono sbagliate e pericolose». E così era partita una battaglia a colpi di editoriali e accuse.
Il cardinale Bassetti non ha usato mezzi termini e, ieri, nel corso dell'omelia per il pontificale di San Lorenzo nella cattedrale di Perugia ha chiarito: «Rivendico, con vigore, la necessità di un'etica della responsabilità e del rispetto della legge. Proprio per difendere l'interesse del più debole, non possiamo correre il rischio neanche per una pura idealità che si trasforma drammaticamente in ingenuità di fornire il pretesto, anche se falso, di collaborare con i trafficanti di carne umana». Un messaggio chiaro: la legge va rispettata, sconti a nessuno, nemmeno ad alcune Ong: con la vita degli esseri umani non si scherza, l'accoglienza va fatta, ma con senso di responsabilità. Parole, quelle del porporato vicinissimo a Bergoglio, scelto dal Papa come guida dei vescovi italiani il 24 maggio scorso, che possono esser lette in un'ottica di maggiore cautela, rispetto al passato, nei confronti di alcune organizzazioni non governative.
Nessuna difesa d'ufficio, insomma. Posizione, parimenti cauta, espressa, non a caso, anche dal quotidiano della Santa Sede, L'Osservatore Romano che aveva parlato di sospetti nei confronti di alcune Ong già nell'aprile scorso.
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