Il camion che ha falciato la folla si è portato via anche due coniugi di Voghera (Pavia), Angelo D'Agostino, 71 anni e Gianna Muset, 68enne che quella notte erano in compagnia dei loro cari amici, appassionati della Costa Azzurra e di Nizza in particolare; anche loro purtroppo sono rimasti uccisi nella strage, Mario Casati e Graziella Ascoli. Erano stretti stretti, vicini l'uno all'altra e si tenevano le mani, insieme alla folla rapita dallo spettacolo dei fuochi pirotecnici sul mare della sera del 14 luglio, giorno di festa nazionale transalpina, quando Mohamed Lahouaiej Bouhlel, francese di origini tunisine, col pesante automezzo si è lanciato su di loro a tutta velocità.
Quel viaggio non era il solito viaggio per il signor Angelo. Certo: lui e la sua Gianna erano habitué della Costa Azzurra ma stavolta c'era una grossa ricorrenza da festeggiare. Ex dirigente della Ledeen, un'azienda del settore meccanico, D'Agostino era andato in pensione da appena dieci giorni. Chissà se, come l'amico Mario, stava accarezzando l'idea di comprare una casa a Nizza. Chissà se voleva passare gli ultimi anni della sua vita da quelle parti e rilassarsi con la moglie. Non lo sapremo mai.
La storia dei famigliari di D'Agostino e della Muset è molto simile a quella dei parenti di Carla Gaveglio.
«In questi giorni abbiamo provato inutilmente a fare il giro di tutti gli ospedali per vedere se magari i miei fossero ricoverati da qualche parte privi di senso» ha spiegato il figlio Massimiliano D'Agostino che con il fratello Eliano e la cognata Roberta avevano preparato un volantino in tre lingue sui coniugi dispersi. «Le autorità francesi non hanno voluto mostrarci le salme. Ora - conclude sconsolato - aspetto solo che ci comunichino le procedure per portare a casa mamma e papà».
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