
Questa volta a parlare non è stato Stian Jenssen, il braccio destro di Stoltenberg, ma funzionari dell'amministrazione Biden, e la sostanza non cambia: la Casa Bianca lavora a una rinnovata strategia di sostegno all'Ucraina, ma i piani non prevedono la riconquista dei territori occupati dalla Russia. Per aver detto le stesse cose nell'agosto dello scorso anno, Jenssen venne messo in croce, costretto dalla Nato a rivedere le proprie affermazioni. Oggi invece gli scenari sono cambiati: l'Ucraina ha fallito la controffensiva, e la strategia Usa punta ad aiutare Kiev a respingere e a scoraggiare nuove avanzate russe, a sostenere operazioni militari a breve termine, a rafforzare l'economia per il 2024, ma Donbass e Crimea restano argomenti tabù. Gli Usa pensano anche a interventi, che coinvolgono altre nazioni, per ricostituire ed espandere il settore industriale e le esportazioni (soprattutto del grano) e per assistere Kiev nelle riforme politiche necessarie all'ingresso nella Nato.
Il piano è stato discusso nei giorni scorsi a Bangkok dal consigliere per la sicurezza nazionale Usa Sullivan (che ha espresso alla Cina preoccupazione per le relazioni tra Mosca e Pyongyang) e dal massimo diplomatico di Pechino Wang Yi. Le due parti si sono impegnate a mantenere aperto il canale di comunicazione e a favorire una telefonata tra Biden e Xi, in calendario già per la prossima settimana. Dal Consiglio di sicurezza della Casa Bianca, John Kirby ribadisce che «gli Usa faranno il possibile per sostenere l'Ucraina e per allestire un tavolo di pace», senza menzionare le rivendicazioni territoriali di Zelensky. Kiev non si esprime sui rumors di Washington, e Kuleba assicura che «il piano per la consegna dei primi caccia F-16 prosegue. La Russia se ne accorgerà». Mosca tuttavia continua nella sua corsa agli armamenti. Nell'ultimo anno la produzione di carri armati è aumentata del 560 per cento e quella di veicoli corazzati del 350. Putin (che domani vedrà a San Pietroburgo Lukashenko) prevede di produrre 2 milioni di pezzi di artiglieria che andranno ad aggiungersi alla fornitura di proiettili, missili e droni dell'Iran e della Corea del Nord. La Russia inoltre sta sviluppando un arsenale di sistemi di guerra elettronica volti a disturbare i satelliti ucraini.
Nel 703° giorno di combattimenti l'Ucraina ha respinto tre attacchi utilizzando proiettili a grappolo ad Avdiivka. Uno dei comandanti della 47esima brigata meccanizzata Magura, Dmytro Lazutkin, parla di «un'area grande quanto un campo da calcio dove ci sono più di cento cadaveri russi». A Nju-Jork (Donetsk) sotto le macerie di un edificio bombardato dai russi sono stati recuperati i cadaveri di 5 civili. In serata Mosca ha attaccato Kharkiv e Poltava, Kiev ha effettuato raid con droni su Belgorod e colpito un convoglio umanitario a Novaya Kakhovka (un ferito).
Mosca ha pubblicato un video dove si vedono prigionieri ucraini salire
sull'Ilyushin-76 abbattuto a Belgorod. L'aeroporto di Chkalovsky è sferzato da una bufera di neve. Quelle erano però le condizioni meteo dello scambio avvenuto il 3 gennaio, mentre il 24 a Chkalovsky la giornata era limpida.
Esatto, il terrore è che Trump diventi presidente e risolva la crisi in breve tempo.
Sarebbe uno smacco che non si dimentica, l' attuale amministrazione americana lo deve evitare ad ogni costo.
Il comico deve capire che per entrare nella Nato, la nazione che lo richiede non deve essere in guerra.
Questa è la regola principe, non si può variare come il finale di un film o di una commedia televisiva.
Quindi prima si siede al tavolo delle trattative e la smette di fare la sua professione di giullare, prima diventa il maggiordomo dell' occidente.
Se le avessero usate i russi, si muoverebbe il tribunale dell'Aja.
L'articolo scivola via con noncuranza sulle bombe a grappolo, senza ricordare che per l'uso delle stesse bombe dei russi, Kiev aveva parlato di crimini di guerra e genocidio.
Ben che vada, l'ucraina di Zelensky i quello che ne resterà,una base militare usa diventerà, una specie di Kosovo molto più grande, sempre che Trump ciò permetterà.
Egregi , ma gli USA danno per scontato che Putin e pronto a trattare ? Oppure sono pensieri campati in aria? Vediamo se corteggiando i cinesi (che ora sono BUONI), si mettono i bastoni tra le ruote verso Corea e Russia , magari soprassedendo ai problemi con Taiwan .
I Russi talmente sprovveduti da scambiare una giornata limpida per una giornata con una bufera di neve, come da vostro articolo, ultime 4 righe?
Ma dico, ci siete o ci fate? (Putin moribondo da un anno, missili finiti, ecc, ecc.). Ah, già che ci sono, ho appena visto il video di Putin che parla dell'aereo abbattuto, non mi pareva morto.
Già che ci sono, dico pure che le indagini dei Russi sull'aereo appena abbattuto vanno avanti e dicono che forniranno vere prove dell'accaduto.