I piani di Israele per il Nord. "Ma attacco non imminente"

I jet sorvolano Beirut durante il discorso del leader. Poi bombardamenti "mirati" nel Sud del Libano

I piani di Israele per il Nord. "Ma attacco non imminente"
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Israele è sull'orlo di una guerra totale con Hezbollah, dopo le esplosioni di migliaia di dispositivi elettronici dei membri del gruppo sciita, che hanno provocato decine di morti e migliaia di feriti. Ieri si sono intensificati gli scontri al confine tra i due Paesi. Una poderosa serie di attacchi aerei di Tel Aviv si è registrata nel Sud del Libano in corrispondenza dell'inizio dell'atteso discorso del leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, mentre jet militari con la Stella di David hanno volato a bassa quota sopra Beirut. Tsahal ha continuato a bombardare le «infrastrutture terroristiche» della milizia filo-iraniana. Ma due soldati israeliani sono morti e diversi altri sono rimasti feriti nel Nord. L'attenzione quindi si è spostata ora sul fronte settentrionale, poiché sta iniziando una «nuova fase» della guerra. A dirlo è stato il ministro israeliano della Difesa, Yoav Gallant. Il capo di stato maggiore Herzi Halevi invece ha approvato i piani di battaglia per questa linea del fuoco. Anche il Wall Street Journal ha avvertito: «Gli Usa temono che le deflagrazioni siano soltanto un preludio a un attacco via terra di Israele in Libano». Mercoledì l'Idf ha spostato un'unità d'élite, la 98esima divisione aviotrasportata, dalla Striscia di Gaza al Nord. Per ora, però, Israele non ha richiamato i riservisti, portando i funzionari statunitensi a ritenere che potrebbero comunque volerci settimane per prepararsi a un'invasione o, se decidesse di attaccare prima, optare per un'operazione su piccola scala.

Non esiste al momento un piano imminente da parte dell'Idf di intraprendere una nuova grande operazione contro Hezbollah, né tantomeno una vasta invasione di terra, sostengono pure diverse fonti al Jerusalem Post. Secondo queste il piano originale prevedeva di ricorrere al sabotaggio di massa dei dispositivi solo in caso di un'operazione simultanea di portata maggiore. Ma dopo che l'operazione è partita (e forse è stato necessario ricorrervi prematuramente perché Hezbollah ha iniziato a scoprire il potenziale sabotaggio), alcune fonti indicano che l'Idf ha ricevuto istruzioni dal governo di aspettare e vedere cosa farà Hezbollah prima di fare «una mossa importante».

Intanto sospetti, complotti e spie rendono l'atmosfera ancora più pesante. Le autorità hanno annunciato che un civile israeliano, Moti Maman, 73 anni, è stato arrestato un mese fa con l'accusa di essere stato reclutato dall'Iran per assassinare Netanyahu, Gallant o il capo dello Shin Bet Ronen Bar.

La tensione sale, tanto che alcune compagnie aeree hanno deciso di cancellare i loro voli da o per l'aeroporto di Beirut. Ma non finisce qui. Le autorità libanesi hanno pure vietato di portare walkie-talkie e cerca persone sugli aerei. Mentre l'esercito del Paese dei Cedri ha annunciato che le sue «unità specializzate stanno facendo esplodere dispositivi sospetti». Il primo ministro libanese Najib Mikati da parte sua chiederà alle Nazioni Unite di opporsi alla «guerra tecnologica» di Tel Aviv. Netanyahu invece non incontrerà Joe Biden durante la sua visita a New York per l'assemblea dell'Onu.

Prosegue la battaglia anche sugli altri fronti.

Tsahal ha effettuato un raid a Qabatiya, vicino a Jenin, in Cisgiordania, uccidendo almeno 3 persone. Mentre altre 10 sono morte in attacchi di Tel Aviv avvenuti nella Striscia, sulle città di Rafah e Khan Yunis, e fra loro ci sono 3 donne e 3 bambini.

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