"I rapporti peggiori dal '79". Blinken in Cina cerca il disgelo

Sette ore di faccia a faccia con Qin, che è stato invitato a Washington. "Dialogo franco, sostanziale, costruttivo"

"I rapporti peggiori dal '79". Blinken in Cina cerca il disgelo
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Tentativi di disgelo tra Usa e Cina con la visita di Antony Blinken a Pechino, la prima in cinque anni di un segretario di stato americano. Il titolare di Foggy Bottom ha incontrato ieri il ministro degli Esteri del Dragone Qin Gang, con il quale ha avuto colloqui «franchi, sostanziali e costruttivi», e i due hanno concordato di vedersi nuovamente a Washington. Blinken «ha sottolineato l'importanza della diplomazia e del mantenere di canali di comunicazione aperti su tutte le questioni per ridurre il rischio di percezioni errate ed errori di calcolo», ha spiegato il portavoce del dipartimento di Stato Matthew Miller. Inoltre ha «messo in chiaro che gli Usa difenderanno sempre gli interessi e i valori del popolo americano e lavoreranno con i loro alleati e partner per far avanzare la visione di un mondo libero, aperto e che sostenga l'ordine internazionale basato sulle regole». Nel corso dell'incontro, durato oltre sette ore, Blinken ha invitato Qin nella capitale statunitense «per continuare le discussioni» e i due hanno concordato di programmare una visita in un momento adatto. Il ministro degli Esteri cinese ha espresso la sua disponibilità a tal proposito «a vantaggio di entrambe le parti», le quali hanno anche concordato di portare avanti «le consultazioni sui principi guida delle relazioni bilaterali, decidendo di incoraggiare l'espansione degli scambi culturali ed educativi tra i due Paesi, di discutere attivamente l'aumento dei voli passeggeri, e di accogliere più studenti, accademici e uomini d'affari nelle rispettive Nazioni». «Spero che questo incontro possa aiutare a riportare le relazioni Cina-Usa a ciò che i due presidenti hanno concordato a Bali», ha commentato l'assistente del ministro degli esteri cinese Hua Chunying. Nel primo atteso faccia a faccia a margine del G20 in Indonesia lo scorso novembre, Joe Biden e Xi Jinping si sono impegnati a tenere colloqui schietti su Taiwan e Corea del Nord, promettendo di avere comunicazioni più frequenti.

Ieri, la diplomazia di Pechino ha sottolineato che Blinken e Qin si sono detti d'accordo di «attuare l'importante consenso raggiunto a Bali tra i due capi di stato per gestire e controllare efficacemente le differenze e promuovere il dialogo, gli scambi e la cooperazione». Il viaggio del segretario di stato era in programma a febbraio, ma è stato cancellato per la crisi del pallone-spia abbattuto dopo che ha sorvolato i cieli americani. Un episodio che tuttavia l'inquilino della Casa Bianca ha minimizzato parlando con i giornalisti: «Non credo che la leadership sapesse dov'era e cosa c'era dentro e cosa stava succedendo - ha affermato - Penso che sia stato più imbarazzante di quanto fosse intenzionale». Ribadendo poi la speranza di incontrare nuovamente nei prossimi mesi l'omologo cinese «per parlare delle nostre legittime differenze, ma anche di come ci siano aree su cui possiamo andare d'accordo». È probabile che i due leader partecipino al prossimo vertice G20 a settembre a Nuova Delhi, e Xi è stato invitato a recarsi a San Francisco a novembre, quando gli Usa ospiteranno il forum di cooperazione economica Asia-Pacifico. Intanto Blinken, nel corso della sua visita di due giorni, dovrebbe incontrare anche il massimo diplomatico cinese Wang Yi e forse il presidente Xi. Washington e Pechino «hanno concordato di mantenere scambi di alto livello» alla luce dei risultati di una conversazione definita «sincera», ma secondo la tv statale Cctv il ministero degli Esteri cinese ha allo stesso tempo frenato gli entusiasmi ricordando che le relazioni tra le due potenze sono al «punto più basso» dal 1979.

Qin, ha spiegato il network, non ha mancato di lanciare un avvertimento su Taiwan, sottolineando che «è il fulcro degli interessi fondamentali della Cina, la questione più significativa nelle relazioni con gli Usa e il rischio più importante». Inoltre, ha spiegato che il suo paese «esorta la parte americana a rispettare il principio della Unica Cina e ad attuare l'impegno a non sostenere l'indipendenza di Taiwan».

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