I russi sono dentro Azot, ma gli ucraini resistono. L'ultimatum va a vuoto

Allarme dell'Onu per la situazione dei civili Severodonetsk, frena l'avanzata di Mosca

I russi sono dentro Azot, ma gli ucraini resistono. L'ultimatum va a vuoto

L'Onu lancia l'allarme per la situazione degli oltre 500 civili intrappolati nei bunker dello stabilimento chimico Azot a Severodonetsk senza scorte di acqua e di cibo e senza servizi igienici. Impossibile far arrivare gli aiuti a causa dei continui bombardamenti. Ormai i russi sono dentro e intorno all'impianto, mentre i combattenti ucraini sono asserragliati nei sotterranei. Nonostante l'ultimatum di Mosca che ieri mattina gli ha intimato di arrendersi, i difensori di Kiev resistono. Come chiede il presidente Volodymyr Zelensky: «Il Donbass è la chiave per determinare chi prevarrà nelle prossime settimane».

Neanche l'annuncio di un corridoio umanitario per evacuare i civili verso il Lugansk ha sbloccato una situazione sempre più simile all'assedio dell'acciaieria Azovstal di Mariupol. Nessuno ha lasciato Azot, se non un uomo di 74 anni. Per le milizie filo-russe dell'autoproclamata Repubblica di Lugansk la responsabilità sarebbe dell'esercito ucraino che avrebbe sparato sul corridoio umanitario, di fatto ostacolando l'evacuazione di donne, anziani e bambini. «Nessuno ha detto ai civili che oggi era prevista un'evacuazione», lamenta il capo della guarnigione della milizia di Lugansk, Aleksander Nikishin. Anche se come sempre è difficile distinguere la realtà dalla propaganda. Di certo le forze di Mosca hanno fretta di fare uscire i civili in modo da potersi dedicare all'attacco decisivo di Severodonetsk, la città chiave per la conquista del Donbass, ormai quasi completamente in mano ai russi. Ma nonostante i tre ponti di accesso sul fiume Seversky Donet siano stati distrutti, il sindaco della città sotto assedio, Oleksander Stryuk, garantisce che Severodonetsk non ha perso il contatto con il territorio controllato dall'Ucraina. «I russi stanno cercando di prendere d'assalto la città da diverse direzioni. L'esercito ucraino controlla ancora la zona industriale e di tanto in tanto vengono prese misure per cacciare il nemico dal centro della città», spiega. Il governatore della regione di Lugansk, Serhiy Gaidai, ammette che la situazione è sempre più difficile. «Ma il nostro esercito sta resistendo al nemico da tre direzioni contemporaneamente. Stanno difendendo Severodonetsk per non permettere al nemico di avanzare verso Lysychansk. I russi sono vicini, la popolazione sta soffrendo e le case sono distrutte». Essendo il nemico più debole nelle battaglie per strada, fa grande ricorso al fuoco d'artiglieria distruggendo le case. Secondo l'intelligence britannica le tattiche di guerra urbana della Russia hanno provocato ingenti danni collaterali in tutta la città. Gli 007 inglesi ritengono inoltre che la concentrazione di forze su Azot «impedirà temporaneamente alla Russia di riassegnare queste unità per missioni altrove». A Izyum, città a metà strada tra Kharviv e il Donbass, l'assessore Maksym Strelnyk rivendica la conquista di alcune località dell'area. «Il nemico è demoralizzato, mentre il nostro esercito è pienamente motivato a continuare la sua controffensiva», dice. I russi, però, stanno trasferendo forze verso Severodonetsk e Lyman. «Le loro riserve stanno arrivando.

Pertanto, è difficile dire esattamente quanti occupanti ci siano sulla testa di ponte di Izyum. Tuttavia, si tratta di circa 20-25 battaglioni tattici, che rappresentano una minaccia molto seria per il nostro esercito», ammette Strelnyk.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica