I talebani conquistano la prima città capoluogo. "Italiani, salvateci voi"

Cade Zaranj, ucciso il capo comunicazione del governo. E gli interpreti: "Aiutateci"

I talebani conquistano la prima città capoluogo. "Italiani, salvateci voi"

I talebani conquistano il primo capoluogo provinciale, Zaranj, a Nimroz, città di 50mila abitanti vicina al confine iraniano. E ieri mattina, poche ore prima, un nostro ex interprete che ha lavorato con i carabinieri, mandava un drammatico messaggio di posta elettronica all'ambasciata italiana a Kabul. «La mia vita è in grave pericolo - scrive Mohammed, nome di fantasia che usiamo per non rivelare le sue generalità - (I talebani) stanno sistematicamente cercando persone associate alle forze della coalizione e che lavorano con il governo dell'Afghanistan. Ed essendo un ex interprete, sono sicuro che se continua così mi troveranno e decapiteranno davanti alla mia famiglia». L'afghano ha lavorato per gli italiani nella base di Adrashkan e ricorda «quando un carabiniere è rimasto ucciso da un'esplosione». Il messaggio di posta elettronica, inviato in copia a chi scrive, si conclude con un disperato appello: Spero che il governo, il Parlamento e l'ambasciata italiana a Kabul intraprendano un'azione umanitaria nei miei confronti, la mia famiglia e ci includano nei loro futuri voli di evacuazione in modo che possiamo vivere pacificamente in Italia. Venti giorni fa aveva ricevuto una richiesta di ulteriori informazioni, dopo la prima domanda di aiuto di mesi prima, poi buio fitto. Ieri il ministero della Difesa ha fatto sapere che sta procedendo la fase due dell'operazione Aquila, che prevede l'evacuazione di 81 nuclei familiari di nostri collaboratori afghani per un totale di 390 persone. Però rimangono ancora in attesa 300 richieste giunte all'ambasciata, che spesso cozzano con lentezze e ostacoli burocratici. Fra queste c'è il caso di Mohammed, che il Giornale ha raggiunto al telefono: Ho appena sentito una fortissima esplosione. Mia moglie è scoppiata a piangere e stringe i bambini. I talebani hanno il controllo della città (Zaraj nda) e non sappiamo come scappare. Purtroppo dall'ambasciata non ci hanno mai dato una risposta positiva sull'evacauzione. E adesso siamo intrappolati».

Mail ok

L'ex ministro Paolo Romani, di Coraggio Italia, ha ribadito che «serve immediata una missione di recupero di tutti gli afgani che hanno collaborato con il contingente italiano e che oggi sono in serio pericolo di vita a causa dell'avanzata dei talebani».

Il governo di Kabul sostiene che a Zaraj si combatte ancora, ma sembra proprio che gli insorti abbiano messo a segno il colpo simbolico e propagandistico della conquista del primo capoluogo provinciale.

Altre città sono sotto attacco come Herat. Kandahar e Lashkar Gah, dove l'ospedale di Emergency rischia di venire colpito negli scontri. «I combattimenti sono proprio qui fuori e abbiamo dovuto spostare i pazienti nelle aree più protette dell'ospedale, lontano dalle finestre» lancia l'allarme Victor Urosevic, coordinatore medico. In prima linea c'è anche la volontaria italiana Leila Borsa. Emergency sta facendo circolare un volantino con la foto aerea dell'ospedale per evitare che venga colpito dai combattimenti.

A Kabul è stato ucciso Dawa Khan Menapal, responsabile per i media e l'informazione del governo. Il portavoce dei talebani, Zabihullah Mujahid, ha rivendicato «l'attacco speciale effettuato dai mujaheddin». Gli insorti stanno lanciando in parallelo all'offensiva sulle città una campagna di omicidi mirati, dietro le linee, in stile Brigate rosse. Il 4 agosto hanno cercato di uccidere nella capitale il ministro della Difesa, Bismillah Khan Mohammadi.

A Kandahar i talebani hanno «giustiziato» in casa diversi funzionari governativi. E prestano particolare attenzione alle stazioni radio o tv che occupano nell'avanzata. Se ci sono donne le cacciano e nel sud hanno già trasformato un'emittente radiofonica in radio Sharia, la dura legge del Corano.

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