Il Movimento 5 Stelle sta cercando di bloccare i tentativi di avvicinamento al Partito democratico da parte dei suoi esponenti. Il sospetto viene da alcuni segnali arrivati negli ultimi giorni da territori in cui si voterà per le Regionali a maggio. Come riporta La Stampa, gli indizi provengono da Marche, Puglia e Liguria e sembra che dietro tutto questo ci sia la mano del reggente Vito Crimi, il quale non vede di buon occhio un dialogo con i dem, così come l’ex leader Luigi Di Maio.
Marche
Il primo episodio è andata in scena giovedì a Pesaro. La consigliera comunale Francesca Frenquellucci ha annunciato di essere stata espulsa dal Movimento con l’accusa di essere entrata nella giunta guidata dal sindaco del Pd Matteo Ricci. A inizio febbraio era stata infatti nominata assessore all’Innovazione. L’esponente pentastellata ha precisato di non aver cambiato partito e ha informato che farà ricorso al comitato di garanzia per far valere le proprie ragioni. L’assessore ha rivendicato il buon lavoro svolto per la città di Pesaro, di aver “sempre pensato al bene comune, insieme agli altri consiglieri e agli attivisti che ci hanno seguito” e di aver portato avanti i valori del Movimento. Inoltre, ha sottolineato che il laboratorio politico con i dem funziona bene. Chiaramente questo scenario rappresenta un pericolo per coloro che vogliono evitare a tutti i costi un dialogo con il Pd.
Puglia
Lo stesso giorno in Puglia Mario Conca è stato escluso dalle liste elettorali del Movimento. La comunicazione è stata inviata allo stesso Conca senza una motivazione ufficiale. Il consigliere regionale è stato lo sfidante di Antonella Laricchia al ballottaggio online di gennaio sulla piattaforma Rousseau per la scelta del candidato governatore del Movimento in Puglia. Antonella Laricchia si è imposta con 1.571 voti contro i 1.171 raccolti da Conca. Quest’ultimo aveva caldeggiato un’alleanza con il Pd e proprio questo fatto sembra aver irritato i vertici pentastellati. L’esclusione non è andata giù agli attivisti, i quali sono rimasti sorpresi e hanno minacciato di scendere in piazza.
Liguria
Il terzo segnale arriva dalla Liguria al termine di un’assemblea di attivisti e parlamentari. Qui oltre il 60% dei presenti ha deciso di provare un alleanza elettorale con i dem.
Quasi una settimana fa deputati e senatori hanno inviato una lettera a Vito Crimi in cui chiedevano di mettere ai voti su Rousseau la possibilità di un accordo con il Pd. Il deputato Sergio Battelli ha però evidenziato che il reggente non ha fatto sapere nulla.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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