Idf in Libano, Hezbollah uccide 8 soldati

Primo scontro di terra. I miliziani respingono l'esercito israeliano. Da Beirut 240 missili

Idf in Libano, Hezbollah uccide 8 soldati
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La guerra in Libano, via terra, si fa subito dura e sanguinosa. Nei primi scontri diretti con Hezbollah, nel Sud del paese dei cedri, sono caduti ieri 8 militari israeliani e altri 6 feriti gravemente. Per l'Idf, le forze di difesa dello Stato ebraico, sono perdite pesanti, in poche ore, che dimostra quanto sia insidiosa la rete di avamposti, nascondigli e tunnel creati in vent'anni dai giannizzeri di Teheran a ridosso di Israele. Non sarà una passeggiata scalzare le squadre di Radwan, l'unità d'élite creata dagli Hezbollah e composta da 5mila uomini. Non solo: Nel Sud sono annidati altri 20mila miliziani. Il capitano Harel Etinger guidava i commando del reparto speciale Egoz nell'incursione in un villaggio meridionale del Libano. Assieme a un altro capitano e tre sergenti di prima classe sono saltati in aria su una trappola esplosiva di Hezbollah. Tutti giovani fra i 21 ed i 23 anni, che si erano arruolati nell'Unità 621 specializzata in ricognizione e antiguerriglia. «Mentre il nemico cercava di aggirare furtivamente il villaggio di Yaroun i combattenti li hanno sorpresi facendo esplodere un ordigno», ha cantato subito vittoria Hezbollah. I miliziani sciiti hanno rivendicato anche la distruzione, non confermata, di tre veicoli corazzati a Maroun el-Ras proprio sul confine tra Israele e Libano. E di avere respinto le forze israeliane ad Adaysseh, un altro obiettivo delle prime incursioni via terra. L'esercito libanese ha confermato che sono penetrate «per 400 metri in due aree» per poi ritirarsi come se volessero testare la resistenza del nemico.

Gli altri due morti in combattimento ed un ferito grave appartengono alla Golani, la prima brigata di fanteria, l'unità più decorata dello Stato ebraico. In un ennesimo scontro è stato colpito un medico di prima linea del 51º battaglione schierato al Nord. «Ci stiamo concentrando nell'area dei villaggi vicini al nostro confine, dove faremo ciò che è necessario per smantellare e distruggere le infrastrutture di Hezbollah», ha spiegato il portavoce dell'Idf, ammiraglio Daniel Hagari. L'obiettivo è riportare oltre 60mila cittadini israeliani nelle loro case dopo essere stati costretti ad evacuare a causa dei 10mila razzi e missili lanciati sulla Galilea dall'8 ottobre dello scorso anno.

«Oltre 150 infrastrutture terroristiche compresi quartier generali di Hezbollah, depositi di armi e lanciarazzi sono stati distrutti» negli ultimi giorni grazie alle infiltrazioni dei corpi speciali ed i bombardamenti dell'aviazione nel Sud del Libano. Secondo il New York Times sarebbero stati inceneriti metà dei 150mila missili dell'arsenale di Hezbollah. Israele ha schierato 40mila uomini a ridosso del Libano. Le due divisioni impegnate in prima linea, oltre alla brigata Golani, sono la 98º paracadustisti, che prima ha combattuto a Gaza e la 36ª corazzata, nome di battaglia «squarcio». Di fronte hanno la linea «Maginot» di Hezbollah con i corpi speciali che prendono il nome di battaglia di «Hajj Radwan», da Imad Mughniyeh, il temibile comandante militare degli sciiti libanesi ucciso dal Mossad nel 2008 in Siria. Lo stemma sull'uniforme è un cedro, simbolo del Libano, sormontato da un leone ruggente e dalla spada del cugino del profeta Maometto. Radwan, composta da veterani della guerra civile in Siria, è stata addestrata dall'unità speciale «commando 6» dei Pasadaran.

Idf ha diramato l'ordine di evacuazione agli abitanti di 24 villaggi del Libano meridionale. I caccia israeliani hanno bombardato di nuovo la zona Sud di Beirut, roccaforte sciita, «per distruggere siti di produzione di armi e altre infrastrutture terroristiche». Un edificio è stato bombardato anche a Damasco provocando tre vittime.

Nonostante la

valanga di fuoco dal cielo Hezbollah ha lanciato solo ieri 240 razzi e missili e una decina sono piombati nella baia di Haifa. Per fortuna gran parte dei lanci sono stati imprecisi o intercettati dai sistemi di difesa aerea.

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