Immigrazione, Viminale: "Crollato il numero delle richieste d'asilo"

Il ministero dell'interno fornisce nuovi dati sull'immigrazione: secondo il Viminale, oltre al calo degli sbarchi si registra anche una drastica diminuzione del numero delle richieste d'asilo

Immigrazione, Viminale: "Crollato il numero delle richieste d'asilo"

Giugno per l’immigrazione è un mese cruciale: si apre l’estate, la bella stagione favorisce le partenze di barchini e gommoni dalle coste africane, per di più è generalmente anche tempo di bilanci essendo il giro di boa dell’anno. Ed in questo 2019, coincide pure con il primo anniversario del giuramento del nuovo esecutivo.

Ecco perché dal Viminale emergono diversi report con i dati statistici sugli sbarchi, con i numeri visti in ribasso a caratterizzare maggiormente la situazione. Sotto questo fronte, già nei giorni scorsi il ministero dell’interno sottolinea una diminuzione del 90% degli approdi nel nostro paese dalle coste africane.

Ma non sono solo gli sbarchi a caratterizzare i dati su questo fronte. Dalla sede del dicastero guidato dal leader leghista Matteo Salvini, trapelano altri numeri la cui divulgazione ha come obiettivo come di dimostrare l’attenuazione del fenomeno migratorio in questi ultimi dodici mesi.

In particolare, emerge un significativo calo delle richieste d’asilo, un dato questo senza dubbio strettamente correlato al calo degli sbarchi. Secondo i dati del Viminale, dal primo gennaio al 31 maggio 2019 complessivamente le richieste sono 15.014.

Nello stesso periodo del 2018, le nuove pratiche di richieste d’asilo aperte sono 28.901. Dunque, in termini percentuali il calo è del 48.05%. Si tratta, per l’appunto, di richieste giunte nelle opportune sedi durante il periodo dell’anno esaminato.

Tra nuove pratiche e pratiche giacenti dai mesi precedenti, al 31 maggio 2019 complessivamente si hanno 64.216 domande, mentre dodici mesi fa in totale se ne hanno 135.337. Anche in questo caso in termini percentuali il calo è intorno al 50%, più precisamente al 52.55%.

Tra quelle esitate inoltre, i dati diffusi dal Viminale riportano la seguente suddivisione: il 75% delle domande subisce un provvedimento di diniego, mentre ad essere accettate sono il 20% del totale delle richieste. Un dato quest’ultimo a sua volta suddiviso tra un 11% complessivo che ottiene lo status di rifugiato, un 7% che ottiene invece la protezione sussidiaria, infine il 2% riceve l’ok alla domanda per motivi umanitari. Vi è poi un 5%, numero assolutamente non indifferente, di richiedenti asilo che si rendono irrintracciabili all’interno del territorio nazionale.

Sempre dal Viminale poi, arrivano poi i dati relativi al fenomeno degli sbarchi fantasma, ossia gli approdi di migranti tramite barchini che sfuggono ai controlli ed arrivano quasi indisturbati lungo le spiagge. Un fenomeno questo che crea allarme sociale a Lampedusa, così come nell'agrigentino e nel trapanese: "Nessun allarmismo - dichiarano alcune fonti del Viminale - I rintracci a terra in prossimità di uno sbarco sono stati 5.371 nel 2017, 3.668 nel 2018, 737 nel 2019. Dunque vi è un calo anche su questo fronte".

I dati ovviamente appaiono destinati ad acuire il dibattito politico sul tema, a poche ore inoltre da un nuovo sbarco avvenuto venerdì a Pozzallo. Se il Viminale fornisce l’assist a Matteo Salvini per dimostrare la bontà del proprio operato e delle sue politiche sul tema migratorio, vi è una parte dell’opposizione che ritiene questi dati mero specchietto per le allodole e che sul fronte della sicurezza in realtà cambia ben poco.

Sul tema dell’immigrazione, non mancano posizioni divergenti anche in seno al governo: prima

delle europee, il vice – premier Di Maio lamenta al segretario leghista un’azione più incisiva sul fronte dei rimpatri. Ma l’estate, sul fronte migratorio, è soltanto all’inizio ed appare destinate ad essere lunga e rovente.

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