La via imparziale segnata da Crispi

Se c'è un uomo che ha fatto della militanza politica la ragione della propria esistenza, ebbene questi è Ignazio La Russa.

La via imparziale segnata da Crispi

Se c'è un uomo che ha fatto della militanza politica la ragione della propria esistenza, ebbene questi è Ignazio La Russa. Non gli si addicono i ni. Per lui valgono gli evangelici sì sì, no no. Perciò sembrerebbe il meno indicato per la presidenza di una delle due assemblee legislative. Anche se la sua vita politica si è il più delle volte incrociata con la vita delle istituzioni. Ma le istituzioni riescono a fare miracoli: a trasfigurare un personaggio, grande o piccolo che sia. E per l'appunto questo è il caso del neoeletto presidente di Palazzo Madama.

Siciliano lui, nato a Paternò, siciliano Francesco Crispi, nato a Ribera, nei pressi di Agrigento. Come La Russa, anche Crispi, fiero dei suoi principi, non si può dire che fosse un uomo accomodante, incline ai compromessi cari ad Agostino Depretis, suo presidente del Consiglio. No e poi no. Eppure, la presidenza della Camera dei deputati lo cambia da così a così. Basterà citare le parole pronunciate nella seduta del 26 novembre 1876 in occasione del suo discorso d'insediamento ai Montecitorio: «Accanto all'ardore dell'animo, all'eccitabilità della fibra ho posto il dominio sicuro di una ferma volontà, e questa adoprerò tutta per mantenere la più stretta imparzialità nel presiedere e regolare le vostre discussioni. Con tale proponimento dimenticherò il posto da cui venni, ricorderò quello in cui sono. Essendo alla Presidenza di questa Camera, rammenterò sempre che ebbi da voi un sacro deposito, la libertà della tribuna ed integro lo trasmetterò al mio successore. A destra, a sinistra, al centro e sui seggi ministeriali io non distinguo partiti, io non riconosco che uomini devoti al bene della patria comune».

Crispi non parlava mai a vanvera e presto farà seguire i fatti alle auliche parole di cui sopra. Così nella seduta della Camera del 2 marzo 1877 si fece togliere dalla chiama. E da allora prima i presidenti di Montecitorio e poi i presidenti di Palazzo Madama non presero più parte alle alle votazioni proprio allo scopo di rimarcare la loro più assoluta imparzialità.

Ecco, ieri La Russa non è stato da meno del suo illustre conterraneo. Ha pronunciato parole apprezzate sia da coloro che lo hanno votato sia da coloro che hanno votato scheda bianca. All'insegna della pacificazione nazionale.

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