Indignato, deluso, seccato. Dalla politica in generale, certo, ma soprattutto dalla sinistra. A quindici giorni dal voto, Massimo Cacciari sferza i partiti e non risparmia critiche a nessuno. Nemmeno a quell'area progressista nella quale aveva in passato militato attivamente. La visione dell'ex sindaco di Venezia è infatti quella di una "politica miope, fatta di slogan" e priva di ambizioni a lungo raggio. In un momento in cui la massima ambizione di alcuni leader è delegittimare l'avversario (soprattutto se è di centrodestra), un rimprovero non casuale.
"Il voto del 25 settembre è la conclusione di una crisi ventennale in cui il Parlamento ha dimostrato di non saper formare da sé dei governi adeguati, anni in cui il presidente della Repubblica è intervenuto continuamente per risolvere problemi che il Parlamento non era in grado di risolvere", ha attaccato l'ex sindaco di Venezia in un'intervista al Giorno, aggiungendo poi: "Viviamo in una crisi ormai evidente di sistema politico. Le forze politiche però non ne discutono e viene affrontata in modo dilettantistico, occasionale e marginale". Una critica a tutto campo di fronte alla quale il filosofo ha parlato poi di "palese impotenza del Parlamento ad affrontare le questioni vitali". La conseguenza - ha osservato dunque Cacciari - "è un presidenzialismo surrettizio".
La crisi di sistema
Da uomo di sinistra, il professore ha poi bacchettato anche la compagine progressista guidata da Enrico Letta, rea di non meditare seriamente sulla discontinuità chiesta dagli elettori. "È incredibile che gli eredi di tanta cultura cattolica e di sinistra non riflettano sull’ipotesi di avere domani un governo di destra con una leader come la Meloni. Siamo di fronte a una discontinuità netta. Quindi mi accontenterei che le questioni vengano affrontate con franchezza, parlando di grandi processi storici, oggettivi", ha affermato Cacciari. In tempi non sospetti, l'ex sindaco aveva già bocciato senza appello la strategia del segretario dem. "La sua è una catastrofe politica, la sua leadership ne esce sconquassata", aveva tuonato, stroncando l'ex premier e le sue ambizioni.
La soluzione avanzata dal professore per risollevare la politica è altisonante. "Vanno affrontate due questioni, la crisi di sistema e il salto d’epoca.
E per ragionare in senso critico occorre collocare la situazione italiana nel panorama internazionale: la guerra, la crisi energetica per esempio", ha spiegato Cacciari. Buoni auspici che però cozzano con il clima litigioso di una campagna elettorale ormai entrata nella sua fase più rissosa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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