Nuovo lavoro per gli inquirenti, niente champagne per babbo Renzi che sperava nell'accoglimento dell'archiviazione richiesta dalla procura. Come anticipato ieri, l'ordinanza del gip romano Gaspare Sturzo mette nuova benzina nell'inchiesta Consip. L'archiviazione per Tiziano Renzi c'è ma è solo parziale, riguarda solo qualcuna delle accuse per traffico di influenze, mentre per altre ipotesi, secondo il giudice, deve restare sotto indagine, anche se non viene mandato a processo con l'imputazione coatta, come alcuni ipotizzavano prima della decisione. Ma il gip rilancia anche sull'ex ministro Luca Lotti, mantenendo viva l'accusa per lui di rilevazione di segreto d'ufficio - sempre relativamente alla presunta soffiata all'ex ad di Consip, Luigi Marroni, dell'esistenza di un'inchiesta a suo carico nonostante anche qui la procura avesse chiesto l'archiviazione (mentre per favoreggiamento, relativamente allo stesso episodio, Lotti è già stato rinviato a giudizio). «Ulteriori indagini» sulla stessa ipotesi di reato il gip le ha ordinate anche per l'ex numero uno dell'Arma in Toscana, il generale Emanuele Saltalamacchia.
L'altra grande novità è l'ingresso nell'inchiesta di Denis Verdini, indagato insieme all'ex deputato azzurro e poi verdiniano Ignazio Abrignani per concussione e turbativa d'asta ai danni di Marroni relativamente alla gara d'appalto Consip Fm4. Indagato con loro due anche l'imprenditore piemontese Ezio Bigotti, presidente del gruppo Sti. Era stato proprio Marroni a mettere a verbale la vicenda, raccontando che gli erano state fatte pressioni da Tiziano Renzi e dal sodale di quest'ultimo Carlo Russo per favorire in un lotto di quell'appalto la società Cofely che, a quanto Russo avrebbe detto a Marroni, era sponsorizzata appunto da Verdini. E proprio l'ex leader di Ala, in almeno due incontri con Marroni, avrebbe chiesto all'ad di Consip di incontrare, appunto, Bigotti (che secondo l'imprenditore napoletano Alfredo Romeo era in rapporti di «desistenza competitiva» con la Cofely, ossia evitava di far sovrapporre le candidature ai vari lotti Fm4 della stessa Cofely e della sua società, la Sti).
E appunto pure per Carlo Russo, già rinviato a giudizio nel filone principale di Consip, Sturzo chiede ai pm una iscrizione nel registro degli indagati per due tentate estorsioni a Marroni e per il reato di traffico di influenze illecite, in concorso con Romeo, con l'ex parlamentare (e collaboratore di Romeo) Italo Bocchino e con Tiziano Renzi, «quanto alle posizioni dell'ex ad di Consip Luigi Marroni, dell'allora direttore del patrimonio Inps Daniela Becchini e dell'allora ad di Grandi Stazioni Silvio Gizzi». Ma per l'episodio collegato alla Becchini, il gip ha archiviato la posizione del papà dell'ex premier. L'integrazione di tre mesi di indagini per Renzi senior riguarda appunto i suoi rapporti con Romeo e Bocchino, e intende appurare, spiega il gip nella sua ordinanza, l'esistenza di un'eventuale attività di mediazione di Tiziano su commesse e appalti Consip, in concorso con l'imprenditore partenopeo e il suo amico e collaboratore ex parlamentare.
La mancata archiviazione per la rivelazione di segreto innesca una replica su Facebook di Luca Lotti, che accoglie l'ennesima proroga con un «Bene così! Nessuna polemica, anzi», e si dice certo «che questo ulteriore tempo chiarirà
meglio e fino in fondo questa vicenda». «E servirà a dimostrare conclude Lotti - come io non possa avere rivelato segreti d'ufficio che non conoscevo e che non afferivano all'incarico governativo che all'epoca ricoprivo».
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