Lui voleva difendersi in un processo di fronte ad una giuria, lei aveva fatto sapere che non era soltanto una compensazione in denaro quello che voleva. E alla fine ha avuto esattamente quello che chiedeva, cioè il denaro più tante scuse. Il caso che vedeva il principe Andrea accusato di molestie sessuali si è concluso con un accordo extragiudiziale fuori dalle aule di un tribunale. Un finale che non era mai stato escluso del tutto, ma che arriva abbastanza inatteso adesso che la prima udienza che avrebbe visto deporre il secondogenito della Regina era già stata fissata a Londra per il prossimo 1 marzo.
Invece niente più show, nessuna passerella mediatica, nessun altra confessione o rivelazione a scena aperta, il sipario sulla disputa tra la principale vittima del miliardario pedofilo Jeffrey Epstein e il suo amico reale si conclude con la promessa di una «sostanziosa donazione» alla fondazione di Giuffre a sostegno dei diritti delle vittime. In una lettera consegnata ieri al giudice della corte distrettuale di Manhattan si comunica che le due parti hanno raggiunto un accordo i cui termini rimarranno segreti come pure l'ammontare della cifra, ma di certo non si tratta di bruscolini. Forse di meno delle altissime spese legali, alle quali Il duca di York avrebbe dovuto far fronte se la causa fosse approdata in tribunale. La Regina - che quasi sicuramente avrebbe dovuto coprirne una parte - tira dunque un respiro di sollievo e sono salvi anche i festeggiamenti per il suo Giubileo di Platino. A perdere la faccia in questa storia rimane dunque soltanto questo Principe senza più titoli che ieri non ha voluto rilasciare nessun commento.
Del resto, la lettera che accompagna la dichiarazione d'accordo è abbastanza esplicita. Il Principe Andrea sostiene che «non ha mai voluto diffamare la signora Giuffre», e accetta che « ha sofferto sia come vittima di abusi che come soggetto di ingiusti attacchi da parte del pubblico». Il duca ha inoltre lodato il coraggio della Giuffre, esprimendo al contempo rammarico per la sua frequentazione con il finanziere criminale, morto suicida in carcere mentre attendeva di venir processato per traffico sessuale. È risaputo che Jeffrey Epstein si è servito per traffico sessuale di innumerevoli giovani donne - dice il documento - il Principe Andrea si rammarica dei suoi rapporti con Epstein e loda il coraggio della singola Giuffre e delle altre vittime che si sono fatte avanti combattendo per se stesse e per tutte le altre».
Non c'è che dire, per un uomo che inizialmente aveva persino affermato di non ricordarsi di aver conosciuto la signora, che ha sempre tenacemente negato le accuse di molestie rivoltegli da quest'ultima, (Giuffre sosteneva di essere stata molestata dal Principe per tre volte, quando aveva 17 anni) e che di recente aveva fatto sapere di essere pronto a battersi per dimostrare la propria totale innocenza, si tratta di una inversione di marcia non da poco.
«Mi sembra che quest'ultimo sviluppo parli da solo» ha dichiarato ieri David Boies, legale di Giuffre all'agenzia giornalistica «PA», che lo aveva contattato per un commento a caldo. Buckngham Palace, come era prevedibile, non ha voluto commentare in alcun modo la notizia. Ma avrà accolto con sollievo un'intesa che impedirà un processo estremamente imbarazzante per la corte britannica
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