Una storia la cui tristezza sembra non avere fine quella di Emiliano Sala, il calciatore argentino morto il 21 gennaio scorso per la caduta del piccolo aereo su cui viaggiava per trasferirsi dal Nantes al Cardiff City. Poco più di tre mesi dopo la sua scomparsa il padre Horacio Sala è a sua volta morto, stroncato da un infarto a cui probabilmente non è estraneo il dolore per l'assurda morte del figlio. La notizia è stata rivelata dalla stampa argentina. Horacio Sala, 58 anni, si è sentito male nel corso della notte a Progreso, città della provincia di Santa Fè, in cui viveva insieme alla moglie. «Alle 5 del mattino mi ha chiamato la compagna di Horacio - racconta a una tv locale il sindaco Julio Muller, che era anche amico di Sala senior -. Quando sono arrivato, lei era distrutta accanto al corpo del suo uomo, che i medici non hanno potuto salvare. Horacio non ha mai superato la morte di Emiliano».
Emiliano Sala aveva 28 anni. Arrivato in Europa nel 2010, nel Bordeaux, dopo una buona carriera da attaccante trascorsa tutta in squadre francesi era esploso nel Nantes, segnando 12 gol nelle stagioni 2016-17 e 2017-18 in Ligue 1. Dopo aver segnato altri 123 gol nella parte iniziale della stagione in corso era stato acquistato nel corso del mercato invernale dal Cardiff City, maglia che però non ha mai potuto indossare.
Il 21 gennaio infatti il piccolo Piper che lo stava portando dalla Francia al Galles si inabissò nel canale della Manica. Coda squallida della sua morte la guerra tra Nantes e Cardiff City per il pagamento del suo cartellino: il team francese infatti richiede i 17 milioni del trasferimento mentre quello gallese si rifiuta di riconoscerli.
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