Inferno a Heathrow: code di ore e svenimenti

In panne il sistema di smistamento passeggeri. La rabbia corre sui social: "Una vergogna"

Inferno a Heathrow: code di ore e svenimenti

Ore in coda al Terminal 5 senza cibo né acqua, poca polizia a gestire il caos del rientro dalle vacanze e allarme Covid. Tanto è bastato per mandare in panne il sistema di smistamento passeggeri dell'aeroporto numero uno della Gran Bretagna. Nelle ultime quarantott'ore lo scalo londinese di Heathrow è finito nel mirino dei viaggiatori per un'accoglienza da incubo, un «inferno» culminato in una serie di ammissioni da parte del governo centrale di sua Maestà.

Sovraffollamento agli arrivi, aria condizionata a singhiozzi nei tunnel e svenimenti: tutto durante irrituali code di 4 ore per uscire dallo scalo eletto miglior terminal del mondo per sei volte dalla sua apertura nel 2008. Dopo una settimana già segnata da disagi nello scalo, nella notte tra venerdì e sabato l'ennesimo flop organizzativo, stavolta finito sui social: «Una vergogna».

Ore trascorse dai passeggeri nei tunnel in uscita dagli aerei, poi al controllo passaporti. Oltretutto, mascherine abbassate in fila perché in certe aree mancava l'aria condizionata. Eventi che solo ieri hanno persuaso l'esecutivo e la dirigenza di Heathrow a scusarsi per i «tempi di attesa», mentre i viaggiatori descrivevano l'esperienza Heathrow come «spaventosa» e «orrenda». Il ministero dell'Interno ha definito «inaccettabili» le file interminabili nell'hub simbolo della Perfida Albione. Intanto in tv andava in onda la raffica di tweet di persone bloccate in coda, tra crolli nervosi e cali di pressione.

Chi è rimasto lucido (o in piedi) ha fatto dirette social venerdì sera. Nel caos generale alcuni passeggeri sono svenuti, tra loro anche una donna incinta.

Nel mirino, la (poca) polizia di frontiera schierata all'aeroporto. «È il fine settimana più affollato dell'anno per i rientri, con un numero particolarmente elevato di famiglie con bambini di età inferiore ai 12 anni, che non possono utilizzare gli e-gate», le giustificazioni deboli dell'aeroporto; giunte peraltro a posteriori in una due giorni di previsto «overbooking».

Vere e proprie catene umane e nervosismi culminati in attimi di tensione. Poi l'andatura dei controlli lumaca, soprattutto alla verifica dei passaporti, ripetutamente filmata: 1 metro e mezzo ogni 45 minuti nel momento peggiore. «Grazie governo». Insomma l'eccellenza inglese in tilt, come è stato possibile? Mancanza di personale o di organizzazione? Tra scambi di accuse e difese traballanti, esecutivo e management sono stati costretti a veder scorrere sui media decine di foto choc per l'intera giornata: una, mostra un viaggiatore accasciato sul pavimento nell'aeroporto dopo essere svenuto. Soccorsi lenti, pochi steward. Decine di video sull'aria condizionata malfunzionante; stress da mancato refrigerio e persone in fila per ore, persino alcuni bagni inagibili. Dopo l'attesa estenuante per uscire dal Terminal 5, la beffa finale: navette e treni non disponibili, almeno non per gestire un flusso simile.

Un turista, Sonny Singh, ha parlato a Sky News di migliaia di famiglie in coda e solo due persone nelle cabine a controllare i documenti, i bambini urlavano e piangevano.

Poi, quando la donna incinta è svenuta, è arrivato finalmente qualche steward». Singh ha detto che la sua famiglia ha lasciato Heathrow dopo oltre tre ore di coda poco dopo la mezzanotte: i treni avevano smesso di funzionare.

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