"Le infrastrutture di Musk? Una necessità per l'Italia"

Il presidente del CeSI, Andrea Margelletti: "Drammatica in Ue l'assenza di offerta tecnologica. Dobbiamo recuperare il passo"

"Le infrastrutture di Musk? Una necessità per l'Italia"
00:00 00:00

«Il vero dramma è che molti si stanno focalizzando sulla questione Musk perché è un personaggio che polarizza l'interesse. Questo dimostra in maniera evidente la pochezza di un certo dibattito politico e giornalistico. Non è questione di gossip ma di capacità industriale e siamo di fronte a una drammatica assenza di una offerta tecnologica europea forte e univoca».

Andrea Margelletti, presidente del Cesi, Centri Studi Internazionali, le connessioni protette per le comunicazioni che Elon Musk ci potrebbe fornire rappresentano un'esigenza reale per l'Italia?

«Non sono una esigenza, sono una necessità. Sono tecnologie di cui abbiamo un disperato bisogno. In un mondo in cui tu sei il più avanzato tecnologicamente, in cui gli altri hanno i piccioni e tu la radio potresti decidere di farne a meno. Purtroppo se gli altri sono più avanti rispetto a te le tue comunicazioni devono essere sicure. E questo riguarda tutti i Paesi europei, dalla Germania alla Gran Bretagna. Anzi ribaltando il discorso noi potremmo essere tra i primi a dotarci di capacità avanzate rispetto ad altri Paesi europei».

È possibile ipotizzare un'alternativa europea a Musk?

«Purtroppo al momento no ed è proprio questo il punto su cui il dibattito si dovrebbe concentrare. È un problema che ci dobbiamo porre come europei di fronte a un mondo che va sempre più veloce. Se non riusciamo a recuperare il passo diventeremo il terzo o quarto mondo rispetto all'India, alla Cina o Singapore. Per non parlare degli Stati Uniti. Non possiamo arrabbiarci con Musk che è uno che fa bene il suo mestiere e sviluppa delle capacità».

Ritiene che l'Italia possa ottenere le giuste garanzie in termini di sovranità nazionale e sicurezza digitale?

«Mi pare che stiamo discutendo di un accordo che non c'è ma sono convinto - e su questo è stato chiaro il ministro Crosetto - che qualora si dovesse fare, noi avremo le giuste garanzie. Le garanzie non verranno tanto da Musk quanto da un accordo tra Stati Uniti e i Paesi che adotteranno questa tecnologia, visto che difficilmente sarà solo l'Italia a ricorrervi. È assolutamente possibile blindare l'accordo».

Le opposizioni chiedono che si proceda a una gara.

«Va benissimo, si chiede una gara, ma una gara con chi? Questo mi sfugge. Se continuiamo a parlare da settimane che quelle capacità offerte sono le uniche sul mercato, ed è un problema che si sta ponendo tutta l'Europa, mi sfugge con chi possa essere messo in competizione Elon Musk. Non lo sto dicendo in polemica con l'opposizione, faccio l'analista, devo stare ai fatti. Se uno ha una società di cavalli e uno una società di auto e noi dobbiamo acquistare le auto la gara con chi la facciamo? Se invece si sostiene che noi dobbiamo sviluppare quelle tecnologie, anche se ci vorranno molti anni e investimenti pesanti in un momento in cui qualcuno storce la bocca per aumentare la spesa militare, non riesco a capire come questi fattori possano conciliarsi».

Esiste un problema di costi che sarebbero notevolmente superiori?

«Non è questione di costi, se parti da zero occorrono degli anni e oltretutto l'altro nel frattempo va avanti. Si può guardare alla vicenda Musk tirando in ballo il buon rapporto con la presidente del Consiglio, oppure fare un ragionamento serio sul piano industriale. Altrimenti buttiamo la palla in tribuna, specialità in cui siamo maestri.

Il tema della tecnologia, delle comunicazioni e della sicurezza dei dati è un tema determinante. Abbiamo il dovere morale di fornire ai nostri militari che mandiamo a fare operazioni sul campo tutti gli strumenti per operare in maniera sicura. Questo è ciò che conta».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica