"Faremo in modo che non accada mai più". Il passato a volte riemerge, chiamato d'improvviso alla memoria da episodi che incutono il rischio di un déjà vu. Le nefaste conseguenze di alcune ingerenze straniere, del resto, l'Italia le ha già conosciute. Correva l'anno 2011 e Antonio Tajani lo ricorda bene. Quel burrascoso periodo il coordinatore nazionale di Forza Italia lo ha rievocato oggi, dopo le affermazioni della ministra francese Laurence, che aveva parlato di "vigilanza" estera sul nostro Paese.
Caso Boone, le parole di Tajani
Tajani lo ha fatto, per l'appunto, con uno sguardo al passato e con un esplicito riferimento alle turbolenze straniere che undici anni fa stroncarono la corsa del quarto governo Berlusconi. "Nel 2011 ci furono pesanti ingerenze di altri governi europei nei confronti dell'Italia che portarono alla caduta del governo Berlusconi, l'ultimo espressione di una volontà popolare. Anche con il compiacente silenzio della sinistra. Faremo in modo che non accada mai più", ha scritto Antonio Tajani su Twitter.
Nel 2011 ci furono pesanti ingerenze di altri governi europei nei confronti dell'Italia che portarono alla caduta del Governo Berlusconi, l'ultimo espressione di una volontà popolare. Anche con il compiacente silenzio della sinistra. Faremo in modo che non accada mai più. #Boone
— Antonio Tajani (@Antonio_Tajani) October 7, 2022
Il suo messaggio è arrivato dopo che, da Alba, anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella aveva commentato con fastidio le parole arrivate da Parigi, assicurando: "L'Italia sa badare a se stessa nel rispetto della Costituzione e dei valori dell'Unione europea". Le dichiarazioni della ministra Boone, del resto, erano sembrate un tentativo di interferenza nelle vicende politiche nostrane in vista della formazione del nuovo governo.
Le pressioni sul futuro governo
In questo senso, le parole di Tajani hanno assunto un doppio valore specifico: l'esponente azzurro è stato infatti presidente del Parlamento Ue e ben conosce, dunque, le dinamiche di reciproco garbo istituzionale che dovrebbero intercorrere tra Paesi amici. Inoltre Tajani è l'esponente di punta di uno dei partiti chiamati a guidare l'Italia nella prossima legislatura ed era quindi direttamente coinvolto dalle considerazioni arrivate da Parigi.
I fatti del 2011
Sullo sfondo, il ricordo del "pasticcio" avvenuto nell'autunno 2011, quando le pressioni di alcune cancellerie internazionali unite a quelle dell'alta finanza portarono alla fine del governo Berlusconi: "l'ultimo eletto dagli
italiani", come ricordò lo stesso Cavaliere alla vigilia del recente voto. Da allora - osservò lo stesso ex premier, protagonista di quel movimentato periodo - "si sono succeduti diversi governi, tutti di sinistra".
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