Insofferenza verso Conte: “In 30 pronti a uscire dal M5S"

Giuseppe Conte non convince i parlamentari grillini. Mentre la rottura tra Davide Casaleggio e il M5S è sempre più vicina, un'altra scissione sembra essere all'orizzonte

Insofferenza verso Conte: “In 30 pronti a uscire dal M5S"

Giuseppe Conte non convince i parlamentari grillini. Mentre la rottura tra Davide Casaleggio e il M5S sembra avviata verso un punto di non ritorno, 'l'avvocato del popolo' fatica a scaldare i cuori dei pentastellati.

Al termine di un fine settimana caratterizzato da un'assemblea online dei gruppi parlamentari in cui Conte è intervenuto senza neppure chiarire se il nuovo M5S sarà un movimento o un partito, i malumori serpeggiano alacremente. "Lo abbiamo chiamato per fare il salvatore della patria e del problema più grande che abbiamo se ne lava le mani....", dice a ilGiornale.it un esponente grillino riferendosi alla diatriba in corso tra Casaleggio jr, che pretende il pagamento dei servizi forniti dalla piattaforma Rousseau e i parlamentari M5S che di pagare non ne vogliono sapere e, anzi, molti di loro avrebbero persino già abolito il vincolo dei due mandati. “Non posso intervenire io su un rapporto consolidato negli anni”, si sarebbe limitato a dire Conte. Ma il nodo vero non è tanto questo, quanto la mancanza di un progetto. "Se continua così prepariamoci a un'altra grossa fuga di parlamentari. Del famigerato neomovimento di Conte non si sa niente”, ci conferma un pentastellato tra i più navigati che aggiunge: “Vari colleghi sono sempre più insofferenti, dicono che qui è un deserto di idee e di contenuti. Saranno circa una trentina pronti a uscire...".

Insomma, Conte, al suo esordio alla guida dei grillini, non fa faville. Anzi, spacca il Movimento. "Le reazioni sono ben diverse da quelle che si aspettava chi dipinge Conte come il salvatore della patria”, afferma una parlamentare grillina, convinta che il problema non sia solo la nascita delle correnti “lo stesso Conte ha bruciato sul nascere la creazione delle associazioni”. “Occhio invece ai maldipancia di chi parla a titolo personale, e peggio ancora di chi sta in silenzio", sottolinea la nostra fonte che, sul tema correnti, chiarisce: “Se l'obiettivo dei vari Sibilia, Nesci, Carabetta è fare un partito dello zero virgola nel caso continui la divergenza tra loro e Conte, contenti loro...”. L'ex premier, però, ha parlato chiaro: “Voleva addirittura vietare da statuto le associazioni. Forse – conclude la nostra fonte - questo punto è l'unica cosa su cui ci ha dato un quadro completo. Per il resto non si sa niente..." .

Questi malumori, uniti alla rottura con Casaleggio e un'ipotetica nuova scissione portata avanti dai malpancisti, non sarebbe un bel biglietto da visita per il leader in pectore del nuovo M5S che, come hanno spiegato anche autorevoli politologi, manca ancora totalmente di un'identità chiara.

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