"Insulti, minacce e abusi". ​È una vergogna tutta francese

Aveva definito gli italiani "vomitevoli". Ma una report di Amnesty inchioda Macron e la sua ipocrisia nel gestire i migranti

"Insulti, minacce e abusi". ​È una vergogna tutta francese

Chi è, dunque, quello "vomitevole"? Adesso che i nodi vengono al pettine il presidente francese Emmanuel Macron e i suoi di En Marche! non possono dovrebbero più andare in giro per l'Europa a fare i gradassi. Mentre a Claviere divampa la polemica per lo sconfinamento della gendarmerie, che ha portato in Italia (senza alcuna autorizzazione) alcuni clandestini africani, Amnesty International ha denunciato violazioni sistematiche dei diritti degli immigrati al confine franco-italiano, esortando a porvi fine. Il report parla chiaramente di "insulti, minacce e abusi", eppure in più di un'occasione da Parigi si erano levate bordate contro Matteo Salvini quando aveva chiuso i porti italiani alle navi delle Ong e aveva preteso che tutti i Paesi europei facessero la propria parte nella gestione dell'emergenza sbarchi.

Durante una missione condotta il 12 e 13 ottobre a Briancon, non lontano dalla zona dove sono nate le polemiche per "sconfinamenti" non autorizzati di poliziotti francesi in territorio italiano, esperti di Amnesty International hanno rilevato una serie di violazioni perpetrati dalla gendarmerie: controllo discriminatori, minacce e insulti, ostacoli alla registrazione delle domande di asilo e mancanza di interpreti. "La lista delle pratiche illegali è lunga", ha sottolineato Agnes Lerolle, esortando "il governo francese a smettere di fare orecchie da mercante e cessino a queste pratiche illegali e degradanti". Viene così messa la parola fine all'ipocrisia di Macron che per mesi ha sempre puntato il dito contro il governo Conte definendolo "vomitevole" e denunciando in Europa "il cinismo e l'irresponsbilità" dell'Italia sulle politiche adottate contro i clandestini. Da sempre, invece, è Parigi a imporre, ai confini, politiche repressive per evitare che gli immigrati entrino in Francia e per repingere nel nostro Paese quelli che sono riusciti a entrare.

Le violenze dei francesi non sono certo una novità. Già lo scorso giugno Oxfam aveva acceso un faro sulle brutalità perpetrate quotidianamente a Ventimiglia (guarda il video). "I poliziotti francesi infieriscono - raccontava la responsabile Chiara Romagno - è anche questo che è inaccettabile... oltre a respingerli illegalmente, senza metter in atto nessuna delle garanzie pur previste dalla legge, li scherniscono, li maltrattano... a molti hanno tagliato la suola delle scarpe, prima di rimandarli in Italia". Le testimonianze erano corredate da un ampio servizio fotografico (guarda qui) che faceva a dir poco impressione. Il tutto perché, al di là delle prediche buoniste, Macron non è affatto disposto ad accogliere. Lo dimostrano anche i numeri: dal 2015 a oggi, Parigi dei 9.816 che dovevano essere ricollocati in tre anni ne ha accolti solo 640. Sul fronte dei respingimenti la musica non cambia, anzi peggiora. Dal 1 gennaio al 31 maggio ha respinto alle frontiere 10.249 persone, comprese donne e bambini disabili, in pratica quasi 70 al giorno. E se nel 2016 i respingimenti verso l'Italia erano stati 37mila, nel 2017 sono aumentati fino a circa 45mila. "Se Macron pensa di prendere in giro gli italiani sbaglia di grosso - tuona oggi Salvini - l'Italia non si fa più mettere i piedi in testa da nessuno".

Per ributtarli in Italia, come dismostrano i report di Amnesty International e di Oxfam, la gendarmerie non usa certo le maniere dolci. Anzi. A Ventimiglia come a Claviere, a Bardonecchia come a Briancon, continuano ad aumentare le denunce per i soprusi dei galletti francesi. Adesso il premier Giuseppe Conte pretende spiegazioni sugli sconfinamenti al confine con il Piemonte.

"Adesso - taglia corto il vice presidente del Senato Roberto Calderoli - confidiamo di non sentire più una parola o una lezione sugli immigrati dai francesi, che hanno predicato bene a parole, anzi a bugie, e poi hanno razzolato male alle nostre frontiere, a Bardonecchia e a Claviere. Altro che buoni rapporti di vicinato...".

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