Le intercettazioni a Panzeri: così pilotava europarlamentari italiani

Continuano a restare in carcere gli indagati del Qatar gate. Sia quello che viene considerato dai magistrati belgi l'uomo chiave dell'inchiesta, Antonio Panzeri, e l'altro italiano coinvolto, Niccolo Figà Talamanca

Le intercettazioni a Panzeri: così pilotava europarlamentari italiani

Continuano a restare in carcere gli indagati del Qatar gate. Sia quello che viene considerato dai magistrati belgi l'uomo chiave dell'inchiesta, Antonio Panzeri, e l'altro italiano coinvolto, Niccolo Figà Talamanca, ex segretario della ong No Peace Without Justice, considerata dagli investigatori, insieme con quella fondata nel 2019 da Panzeri, la «Fight Impunity», un veicolo della presunta corruzione da parte di Qatar e Marocco. I due sono comparsi ieri davanti alla Corte d'appello di Bruxelles. La procura federale del Belgio ha fatto sapere che per Talamanca, «la modalità del braccialetto elettronico, concessa il 14 dicembre 2022» è stata «sostituita da una semplice estensione della custodia cautelare» e per Panzeri, su richiesta dei suoi legali, l'udienza è stata rinviata al 17 gennaio. Francesco Giorgi, compagno della ex vicepresidente greca Eva Kaili, non aveva presentato appello alla misura cautelare in carcere. Segno non solo di una strategia di collaborazione che è in pieno corso, ma anche probabilmente della consapevolezza degli stessi avvocati della complicata posizione dell'italiano che era stato ex assistente di Panzeri quando era europarlamentare fino al 2018.

Dalle centinaia di atti depositati nell'ambito dell'inchiesta sul presunto giro di mazzette per cui si ipotizza associazione a delinquere, corruzione e riciclaggio, emergono intercettazioni - rivelate ieri dal Fatto Quotidiano - in cui Panzeri parlerebbe con la moglie e la figlia (arrestate anche loro su richiesta della procura belga) di borse «piene» portate dal Marocco. Secondo gli inquirenti i tre avrebbero utilizzato un viaggio nel giugno 2022 per riportare in Italia delle «ricompense per attività di interferenza» a favore del paese africano. E agli atti ci sarebbero anche le immagini di un incontro il 10 ottobre scorso in un hotel a Bruxelles tra l'ex eurodeputato Panzeri, il suo assistente Giorgi e il ministro del Lavoro di Doha. Secondo gli inquirenti - scrive Repubblica - in quell'occasione sarebbe avvenuto un presunto scambio di denaro. Le immagini riprendono Panzeri e Giorgi che entrano con un trolley e una borsa, secondo i magistrati vuoti all'ingresso dell'hotel ma forse non all'uscita. Tra le chat e le intercettazioni depositate ci sarebbero anche i nomi di altri europarlamentari. Le indiscrezioni delle scorse settimane - dopo soprattutto l'inizio della collaborazione di Giorgi con i magistrati, grazie alla quale l'inchiesta ha subito una accelerazione - parlavano della possibilità di una sessantina di europarlamentari potenzialmente convolti dalle indagini, ma tutti protetti da immunità parlamentare, un muro difficile da valicare per gli inquirenti. Ora sarebbero spuntate diverse conversazioni o scambi di messaggi tra Panzeri ed eurodeputati, anche italiani, di cui non si conoscono i nomi. Secondo Repubblica alcuni di loro avrebbero ricevuto indicazioni dal gruppo che faceva riferimento di Panzeri su interventi da fare all'Eurocamera.

Gli indagati per ora restano tutti in carcere, fatta eccezione per il sindacalista Luca Visentini che si è proclamato innocente e che è stato rilasciato pochi

giorni dopo l'arresto. Anche la greca Eva Kaili dovrà attendere la prossima udienza tra meno di un mese per sperare in una attenuazione della misura. Intanto si proclama del tutto estranea alle attività del compagno Giorgi.

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