Intesa in maggioranza sul "riarmo nazionale"

Il centrodestra al lavoro sulla mozione in aula sulla difesa in vista del Consiglio europeo

Intesa in maggioranza sul "riarmo nazionale"
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Lavori in corso. Giorgia Meloni si prepara al discorso alle Camere dove presenterà la posizione italiana in vista del Consiglio europeo di giovedì prossimo. Un intervento in cui dovrà trovare il punto di equilibrio tra le diverse sensibilità interne alla maggioranza e, al contempo, provare a dialogare con le tante anime che si registrano nell'opposizione.

La parola d'ordine e il punto di caduta su cui la maggioranza di centrodestra si ricompatterà sono già definiti: l'Italia è pronta a lavorare su un salto di qualità dei suoi sistemi di difesa, attraverso un piano di investimenti gestito dall'esecutivo. Riarmo nazionale, insomma, non europeo. Nessun regalo ad altri, insomma, ma un programma strutturato in cui verrà data la priorità all'industria bellica italiana e alle sue eccellenze.

Giorgia Meloni, prima al Senato domani pomeriggio, poi alla Camera mercoledì, ribadirà la necessità di prendere atto che il contesto internazionale è profondamente cambiato. L'Europa deve guardare la realtà, essere consapevole che di fronte al nuovo contesto geopolitico bisogna cambiare passo e assumersi maggiori responsabilità. Un approccio che richiede un respiro più ampio. Quindi non soltanto investimenti in nuovi armamenti e su nuovi sistemi di difesa, ma anche una strategia di contrasto a tutti i pericoli derivanti dal nuovo modello di guerra ibrida. L'altro punto su cui Giorgia Meloni - al lavoro in queste ore con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giovanbattista Fazzolari, il capo delegazione al Parlamento europeo, Carlo Fidanza, e i capigruppo Lucio Malan e Galeazzo Bignami - batterà è che l'Italia è determinata a tenere vivi i rapporti con Washington e a sostenere gli sforzi per la pace messi in campo da Donald Trump, fermo restando il rispetto per l'integrità territoriale dell'Ucraina.

Giorgia Meloni lancerà un appello alla nazione affinché tutte le forze politiche - il Pd domani mattina terrà una assemblea congiunta dei gruppi per ricercare una linea comune - possano, in un momento così delicato, dare prova di unità in politica e comportarsi responsabilmente. La presidente del Consiglio dirà che l'Italia è pronta ad adempiere ai propri doveri, ma l'aumento delle spese non dovrà essere contabilizzato nel debito e nei parametri europei. Una «esenzione» che dovrà riguardare non solo le spese per gli armamenti, ma anche le spese per la sicurezza, per il contrasto all'immigrazione, per il controllo delle frontiere e le minacce ibride.

Su questa struttura - al netto di isolati interventi parlamentari del Carroccio in cui potrebbero registrarsi dissonanze - la convergenza con la Lega arriverà in maniera naturale. L'ultimo intervento di Matteo Salvini (foto) sulla questione del riarmo appare, infatti, coerente con questa impostazione.

Quel «no a deleghe in bianco su imprecisati eserciti europei, disponibilità a investire in sicurezza nazionale premiando le imprese italiane, priorità alla pace sostenendo gli sforzi sollecitati dagli Stati Uniti» appare infatti perfettamente coerente con il discorso su cui Giorgia Meloni è al lavoro in queste ore.

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