Alessandro Piana, 52 anni, imprenditore agricolo, leghista, in politica da più di vent'anni, è presidente ad interim della Liguria dopo l'uscita di scena del governatore.
Piana, Toti si è dimesso, Rixi si è sfilato: sarà lei il candidato del centrodestra alle elezioni regionali di ottobre?
«È presto. Sono ragionamenti che dobbiamo fare tutti assieme. Sarei lusingato, ovviamente, ma non credo che sarà questa la scelta che si farà».
Se sceglieranno lei?
«Nella vita non bisogna mai proporsi. Però farsi trovare pronti, questo sì».
Lei è pronto?
«Pronto».
La giunta Toti aveva fatto un buon lavoro?
«Un ottimo lavoro. Giusto ieri abbiamo inaugurato un'opera importante, la via dell'amore, che era chiusa da anni. Un'opera fortemente voluta da Toti. Abbiamo investito milioni di euro. Si calcola che avrà un visitatore ogni otto secondi. In un anno, milioni. Sono 900 metri straordinari a picco sul mare alla Cinque Terre. Potrei citare decine di iniziative di questo genere. Su infrastrutture, sociale, scuole, agricoltura, nautica, sanità».
Come sono stati questi suoi mesi al vertice della Regione dopo l'arresto di Toti?
«Non ci siamo fermati neanche un secondo, nonostante il dolore per la situazione di Giovanni, che prima ancora di essere il presidente è un amico. E siamo riusciti a portare a casa il Bilancio. Sa perché? Perché Toti ha tenuto duro per tre mesi e ci ha dato il tempo. Altrimenti sarebbe stato impossibile. Possiamo non ringraziarlo?».
C'è chi parla di resa di Toti e chi dice: è uscito di scena per tornare più forte di prima
«Mi auguro che possa chiarire il prima possibile la sua posizione e possa tornare prestissimo a combattere le sue battaglie».
Toti è onesto?
«È un uomo di valore ed è un uomo onesto».
È stato sottoposto a un ricatto dalla magistratura?
«Le dico sinceramente. Non mi sono mai messo contro la magistratura, neppure quando avrei avuto piena ragione per farlo, visto che ho subito delle ingiustizie. Non lo ho mai fatto perché ritengo che ogni istituzione debba svolgere i suoi compiti senza ingerenze».
La magistratura spesso pare che ingerisca nella politica
«Purtroppo recentemente lo sta facendo. Bisogna ritrovare l'equilibrio. Non va bene che sia sovvertito il voto popolare».
Ora le Procure hanno stabilito il diritto a sciogliere i consigli regionali?
«A questo punto mi sento di dire di sì. Recentemente ho incontrato molti miei colleghi di sinistra e di destra. Tutti pensano che le cose stiano così».
Il candidato a sostituire Toti può nutrire qualche preoccupazione vista l'ostilità mostrata dalla Procura?
«Sì, più di una preoccupazione».
Come giudica la manifestazione della sinistra contro Toti?
«Scomposta e ho visto anche un lato di vigliaccheria politica».
La sinistra ha sguazzato in questa inchiesta
«Una piazza per tre quarti vuota non è stata un gran successo. Sa: i liguri mica sono scemi».
La destra è stata troppo timida nel difendere Toti
«Io guardo al mio partito. Non guardo in casa degli altri. Salvini è il leader che più ha difeso Giovanni».
Vi aspettavate un po' di più da parte degli alleati?
«Io ritengo che tutti abbiano difeso Toti. Salvini si è esposto più degli altri. Forse avrebbe avuto convenienza a non farlo visto che è sotto processo e rischia 15 anni di carcere per avere fatto bene il ministro».
Vero
«Il processo a Salvini è una cosa vergognosa. Solo in Italia può succedere una cosa del genere».
La Liguria pagherà un prezzo a questa iniziativa contro Toti?
«Nei prossimi 3 mesi ci sarà un rallentamento della macchina. Non c'è dubbio. Subiremo una frenata. È oggettivo, inevitabile».
Si blocca il modello Liguria?
«Speriamo di no. Il modello-Liguria è stato un esempio straordinario. Vorrei che fosse esportato in altre regioni».
A parti rovesciate lei come si comporterebbe?
«Dubito che ciò accada. (E ride)».
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