Non c'è dubbio che l'intensificazione dei rapporti commerciali tra Italia e Cina sia stato un affare. Ma lo è stato soprattutto per Pechino, che l'anno scorso ha esportato nel nostro Paese la bellezza di 57,5 miliardi di merci (+49,1% rispetto a un anno prima). Roma, invece, ha chiuso l'anno con 16,4 miliardi di esportazioni (+5%). Non può sfuggire, quindi, che il deficit commerciale tra i due Paesi sia alquanto imponente con un saldo a favore cinese per oltre 41 miliardi di euro. Nei primi due mesi del 2023, nonostante il boom dell'export italiano a 5,3 miliardi in due mesi, il deficit commerciale è stato di 2,7 miliardi.
Insomma, senza nulla togliere alle tante imprese italiane che lavorano ed esportano bene in Cina, la sensazione è che ci sia una relazione squilibrata tra i due Paesi (anche considerato gli 1,4 miliardi di abitanti cinesi contro i meno di 60 milioni italiani). E la forbice, basandosi sui dati dell'Osservatorio economico del ministero degli Esteri, negli ultimi anni si è ampliata. Volendo incasellare questi numeri nel quadro della Belt and road Initiative, il grande progetto infrastrutturale cinese per spingere le sue esportazioni al quale l'Italia ha aderito nel 2019, è difficile ipotizzare che alla fine la relazione non favorirebbe comunque la Cina.
C'è poi un altro tema: rimanere nell'ambito della Bri renderebbe più complessi i rapporti con altri partner commerciali consolidati e più generosi con noi. Più Cina in Italia vuol dire meno spazio per le loro merci e, a giudicare da quanto comprano da noi, converrebbe davvero incrinare le relazioni? Su un export italiano che vale circa 625 miliardi, L'Europa a 27 pesa per il 52,7% per un valore di circa 329 miliardi. L'America settentrionale vale 71,5 miliardi e pesa per l'11,4% dei nostri affari. La stessa Africa (che ha più o meno gli stessi abitanti della Cina) rende di più con un totale di 21,3 miliardi di nostre merci comprate.
Quindi, prima di sposare le tesi esposte sul blog di Beppe Grillo in un articolo che fa capire che un'eventuale uscita dalla via della Seta sarebbe sconveniente per l'Italia, e solo nell'interesse degli Stati Uniti, bisognerebbe dare un'occhiata alla bilancia commerciale tra Usa e Italia.
Ebbene, Washington ha comprato merci italiane per 65,1 miliardi nel 2022. Noi abbiamo importato circa 25 miliardi. Risultato? Un surplus a nostro favore di oltre 40 miliardi. Basterebbero questi numeri per capire davvero da dove penda la bilancia dei nostri interessi.
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