Il Jobs Act è ancora da definire, ma intanto cominciano a emergere le prime indiscrezioni sulla riforma del lavoro targata Poletti-Renzi. Infatti, secondo quanto riporta La Stampa, si va verso una soluzione "morbida" che non prevederebbe né lo smantellamento dell'articolo 18 né la revisione globale dello Statuto dei Lavoratori.
Ci dovrebbe essere invece il via libera al "contratto d’inserimento a tutele crescenti", riservato ai giovani fino a 35 anni e alle persone con più di 50 anni, secondo il quale sarebbe previsto che i datori di lavoro potranno per tre anni licenziare i nuovi assunti senza vincoli, ma se li confermeranno riceveranno un bonus fiscale. Sì anche all'opzione che le aziende potranno "demansionare" i loro dipendenti (cioè ridurre la loro mansione, tagliando anche il salario) e all'utilizzo delle tecnologie per controllare la prestazione dei lavoratori.
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