Kermesse M5S, dopo Grillo anche Lezzi e Paragone danno forfait

Brutte notizie per Italia 5 Stelle, la festa per i 10 anni del Movimento in programma a Napoli il prossimo week-end. Oltre all'ex ministro Giulia Grillo, diserteranno anche due big come Barbara Lezzi e Gianluigi Paragone

Kermesse M5S, dopo Grillo anche Lezzi e Paragone danno forfait

Italia 5 Stelle, la kermesse grillina in programma il 12 e 13 ottobre a Napoli, parte con il piede sbagliato. Infatti, nonostante i post entusiastici pubblicati nelle ultime ore sul blog ufficiale del Movimento, già si registrano le prime defezioni. Assenze di peso, in primis quella dell'ex ministro Giulia Grillo, che proprio oggi ha accusato Luigi Di Maio di non averle mai dato ascolto durante la sua esperienza da responsabile del dicastero della Salute.

Grillo non ci sarà. Come lei altri due big pentastellati: Barbara Lezzi e Gianluigi Paragone. Lezzi, dopo avere attaccato su Facebook di Maio sulla questione della candidatura in Calabria di Dalila Nesci, ha confermato ad Adnkronos che non sarà alla festa del decennale del Movimento. "Non ne ho proprio voglia. Non è dissenso il mio, ma assenza di entusiasmo". Ancora più duro Paragone, feroce critico del patto tra M5S e Pd: "Cosa vado a dire a Napoli che sono contrario su tutto? Abbiamo fatto un governo col Pd, cosa posso raccontare io a Italia 5 Stelle? È ovvio che me ne starò a casa mia".

Oltre a Lezzi e Paragone, a dare forfait è anche - per motivi personali - Alessandro Di Battista. Insomma, saranno parecchi i big del partito a mancare alla storica kermesse grillina. Infatti, sono passati già 10 anni dalla fondazione, ad opera di Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio, del Movimento 5 Stelle. Dal 2009 ad oggi, non sono mancati dissapori e fratture, anche dolorose. Come quella che nel 2016 portò all'espulsione del sindaco di Parma, Federico Pizzarotti. Ma i problemi non mancano neppure oggi.

Perché dalla nascita del governo giallo-rosso, dentro al Movimento è cresciuto il fronte dei malpancisti rispetto all'alleanza con il Pd.

Tanto che dietro l'angolo ci sono una o più scissioni. Una trentina i deputati pentastellati pronti ad andarsene. E con loro una fetta del popolo che nel 2018 votò a valanga il partito anti-casta, passato nel giro di pochi mesi dal 32% delle Politiche al 18% di oggi.

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