Dato per scontato che la guerra sia quanto di peggio possa esserci, dopo oltre un anno di conflitto in Ucraina c'è il rischio concreto di abituarsi. Un po' per cinismo, un po' per noia, si può finire col considerare quasi normale quanto sta accadendo quotidianamente. Ma se ormai ci siamo rassegnati a raccontare la morte di migliaia di soldati, quando nel mirino finiscono, come troppo spesso accade, civili inermi che nulla hanno a che fare con i combattimenti, allora l'abitudine non si riesce proprio a farla. E ogni giorno, gli attacchi russi contro obiettivi civili, diventano sempre più odiosi.
Soltanto ieri almeno sei persone sono rimaste ferite a seguito di un attacco a Bilozerka, nella regione meridionale di Kherson. «Erano residenti che in quel momento stavano ricevendo aiuti umanitari», ha denunciato il governatore locale Oleksandr Prokudin. Il villaggio è uno dei più colpiti dalle inondazioni dopo la distruzione della diga di Kakhovka a giugno. Ma c'è anche di peggio. Due ragazze di 19 e 21 anni, Khrystyna e Svitlana, sono state uccise nei pressi di Zaporizhzhia. Un video le mostra felici e spensierate mentre suonano la chitarra e cantano in strada un'ora prima del bombardamento che le ha uccise. Il video è stato postato dal consigliere ucraino del ministero dell'Interno Anton Gerashchenko, ed è un altro di quei fatti a cui non ci si può abituare, nemmeno in guerra. Tanto che il consigliere presidenziale ucraino Podolyak attacca: «Ogni dialogo con la Russia è inutile, Perché mai un assassino impunito dovrebbe cambiare invece di diventare ancora più assertivo nei suoi crimini contro l'umanità?», ha detto.
Il conflitto va avanti, anche sul campo, quello «ufficiale». La Russia sostiene di aver catturato cinque roccaforti e quattro punti di osservazione sul fronte della città nord-orientale ucraina di Kupiansk con le forze di Kiev che avrebbero lanciato cinque contrattacchi che sono stati però respinti. La situazione difficile per gli ucraini è confermata dal fatto che le autorità hanno emesso un ordine di evacuazione obbligatorio per i civili da 37 insediamenti del distretto di Kupiansk. Sono oltre 11mila le persone da allontanare dall'area e da trasferire in zone più sicure del Paese. Tra loro anche 600 bambini. La zona rimane uno dei fronti più caldi e riveste un'importanza strategica molto importante sia per l'Ucraina che per la Russia, visto il suo nodo ferroviario con una delle linee che portano direttamente in Russia. Anche il territorio russo continua a essere in qualche modo sotto attacco. Dopo il giallo dell'esplosione in una fabbrica vicino a Mosca, un grosso incendio è stato registrato a Domodedovo, 37 km a Sud della capitale. Esplosioni e roghi si sono succeduti per tutta la mattina ma anche in questo caso non è stata chiarita la causa. La vice ministra della Difesa ucraina Hanna Maliar segnala una grave difficoltà russa sul fronte di Melitopol. «Ci sono centinaia di morti ogni giorno, le forze di occupazione russe tentano di nascondere la vera entità delle perdite e seppelliscono i corpi nei territori occupati invece di rimandare i resti in Russia», ha attaccato.
Intanto resta ad alto rischio la centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia. La scorsa notte ha perso il collegamento alla linea principale ad alta tensione e sarebbe ad alto rischio di un altro blackout.
Al momento sarebbe collegata all'unica linea elettrica di riserva la cui disconnessione minaccia la perdita di energia. «Le truppe russe hanno bombardato la regione 82 volte nelle ultime 24 ore», denunciano le autorità di Kiev. Un pericolo costante che minaccia l'Europa. Anche a questo, a quanto pare, ci si sta abituando.
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