Kiev attacca Silvio. Ma dalla Nato all'Ue fiducia nel governo. "Sostiene l'Ucraina"

"Sono assolutamente fiducioso che l'Italia rimarrà un forte sostenitore del deciso impegno della Nato per l'Ucraina"

Kiev attacca Silvio. Ma dalla Nato all'Ue fiducia nel governo. "Sostiene l'Ucraina"

«Sono assolutamente fiducioso che l'Italia rimarrà un forte sostenitore del deciso impegno della Nato per l'Ucraina». Dopo nemmeno 24 ore di polemiche e accuse, nel primo pomeriggio di ieri arriva il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, a gettare acqua sul fuoco acceso dalle parole di Silvio Berlusconi su Volodymyr Zelensky e la guerra in Ucraina. Il leader dell'Alleanza Atlantica risponde in conferenza stampa, a Bruxelles, prima della riunione dei ministri della Difesa dei Paesi Alleati, a una domanda sulle affermazioni del leader di Forza Italia e ricorda il «messaggio molto chiaro», di «assoluto supporto per l'Ucraina» della Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. L'Italia, ha ricordato l'uomo che rappresenta la Nato, «ha fornito sostegno significativo all'Ucraina» e ora coopererà con la Francia per consegnare a Kiev sistemi di difesa aerea Samp-T, circostanza accolta «positivamente» dall'Alleanza Atlantica.

Il commento di Stoltenberg bypassa le polemiche ma non le spegne, dopo una mattinata in cui a esprimersi ferocemente contro Silvio Berlusconi erano state le autorità ucraine. Kiev non ha digerito le frasi pronunciate dal leader di Forza Italia a Milano, dopo il voto alle elezioni regionali: «Se fossi stato presidente del Consiglio, non sarei mai andato a parlare con Zelensky (...). Bastava che lui cessasse di attaccare le due repubbliche autonome del Donbass (...). Quindi giudico molto negativamente il comportamento di questo signore». Ecco perché l'Ucraina non ha gradito e ha picchiato duro sull'ex capo del governo italiano: «Le assurde accuse di Berlusconi al presidente ucraino sono un tentativo di baciare le mani a Putin, mani che sono immerse nel sangue - ha scritto su Facebook il portavoce del ministero degli Esteri ucraino, Oleg Nikolenko - Sono un tentativo di dimostrare la sua lealtà al dittatore russo». Ancora più duro il commento del consigliere del presidente ucraino, Mykhailo Podolyak: «Berlusconi è un agitatore vip che agisce nel quadro della propaganda russa, baratta la reputazione dell'Italia con la sua amicizia con Putin - tuona il braccio destro di Zelensky tramite La Repubblica - Le sue parole sono un danno per l'Italia. Getti la maschera e dica pubblicamente di essere a favore del genocidio del popolo ucraino».

Che il caso stia creando qualche imbarazzo a Roma, sul piano internazionale, e nella maggioranza di governo, lo evidenziano le parole del ministro dell'Agricoltura, Francesco Lollobrigida, che si affretta a prendere le distanze dalle dichiarazioni di Berlusconi: «Non le condivido, così come non le condivide l'intero governo». E c'è chi preme per un confronto in sede europea. Lo fa l'eurodeputato di Italia Viva e Renew Europe, Nicola Danti: «I suoi sodali, il governo Meloni, Forza Italia, Manfred Weber e il Ppe devono chiarire. Stanno con Berlusconi o non riconoscono più la sua leadership?». Più duro il collega di Renew Europe, l'ex premier belga, Guy Verhofstadt: «Tutto ciò non è più divertente, Berlusconi sta indebolendo attivamente l'Ucraina e l'Europa. Quando il Ppe lo butterà fuori?». La leader dei socialisti all'Eurocamera, Iratxe Garcia Perez, si definisce addirittura «inorridita» dalle parole del leader forzista.

A sposare la linea dei nervi saldi, invitando a considerare le azioni complessive dell'esecutivo italiano, è invece il commissario europeo all'Economia, Paolo Gentiloni: «Penso che dobbiamo guardare agli atti e alle decisioni del governo italiano, che fin qui sono stati molto coerenti e positivi, a sostegno della posizione comune europea sull'Ucraina».

A ribadire la posizione italiana sul conflitto torna il ministro degli Esteri, Antonio Tajani: «Siamo con la Nato, dalla parte dell'Ucraina, dell'Occidente, degli Usa», ha detto Tajani a margine dell'inaugurazione dell'anno accademico della Scuola ufficiali carabinieri di Roma.

«Abbiamo sempre votato in una direzione insieme a tutte le forze di maggioranza e continueremo, in sintonia con il programma sottoscritto (...) Quindi dalla parte ucraina con l'obiettivo di arrivare a una pace giusta che significa indipendenza dell'Ucraina».

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