Il vicepremier e ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Matteo Salvini si è presentato ieri sera, a casa di Umberto Bossi, a Gemonio. Una visita attesa da mesi, soprattutto dopo il «caso» sollevato all'inizio dell'estate, a giugno scorso. Quando il Senatùr aveva svelato l'intenzione di votare per Forza Italia alle elezioni europee. Sullo sfondo della polemica, anche l'ingresso nel Carroccio - partito fondato proprio da Bossi - del generale Roberto Vannacci, che non sembra attirare troppo le simpatie dei leghisti delle origini. Ma il clima tra Salvini e Bossi, considerato l'esito dell'incontro di ieri, non dev'essere stato mai troppo teso. Il segretario della Lega ha chiarito subito come quella di Gemonio non sia una «pace». Anche perché «non c'è mai stata una guerra». Il summit, che è durato più di un'ora, ha avuto luogo anche dopo la circolazione di fake news che annunciavano la morte del fondatore della Lega. «Abbiamo scherzato sull'ennesima sciocchezza giornalistica e gli ho detto anche andrò a trovarlo presto per aggiornarlo sull'Autonomia e su tutti i risultati che stiamo ottenendo al governo», aveva fatto sapere il capo del dicastero ai Trasporti e alle Infrastrutture. E così è stato.
Comunque, il leader della Lega ha fatto sapere che il Senatùr è in «forma» e che la visita è andata «benissimo». Già poco dopo lo scoppio della miccia sul voto di Bossi a Fi, la Lega aveva deciso di evitare provvedimenti nei confronti dell'ex ministro delle Riforme. E, secondo gli ultimi aggiornamenti, Bossi stesso si sarebbe messo al lavoro sull'Autonomia, battaglia campale della Lega in Parlamento e non solo.
La chiacchierata - ha assicurato Salvini - è stata «molto positiva». «Entrambi- ha detto siamo stati molto contenti».
Tanti i temi sul tavolo: dalla salute e dall'andamento del partito, al governo, passando appunto per il ddl Calderoli, per le infrastrutture, per la sicurezza, per l'immigrazione e per la giustizia. Ma lo sguardo dei due si è rivolto anche altrove: alla situazione internazionale - per esempio - , dove rimangono focali i conflitti in Ucraina e in Medio Oriente. Ma anche l'economia e la politica energetica hanno fatto parte degli argomenti affrontati dall'ex segretario e da quello attuale.
Nella casa di Gemonio, oltre al Senatùr e a Salvini, erano presenti anche la moglie del fondatore del Carroccio Manuela Marrone e Renzo Bossi, il figlio.
Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti tornerà a Gemonio per aggiornare Bossi sul prosieguo del lavoro nell'esecutivo, soprattutto in relazione all'Autonomia. Per questo motivo, al prossimo summit di Gemonio dovrebbe prendere parte anche il ministro Roberto Calderoli. E non viene neppure esclusa la presenza degli altri capi di dicastero espressi dal partito fondato nel gennaio del 1991.
Insomma, il fondatore della Lega sembra soprattutto concentrato sul
raggiungimento di un obiettivo, che è alla portata, e che è considerato storico. Anche il segretario ha del resto insistito sul punto dell'Autonomia: «Farà bene a tutta l'Italia», ha scandito ieri, uscendo dalla casa del Senatùr.
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