L'accusa chiede 20 anni di carcere per Navalny. Lui in aula: "È la guerra più stupida del secolo"

L'Ue sanziona i responsabili della colonia penale in cui è detenuto dal 2021

L'accusa chiede 20 anni di carcere per Navalny. Lui in aula: "È la guerra più stupida del secolo"
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Vent'anni. È la pena che l'accusa ha chiesto per Alexey Navalny, il blogger e dissidente che si trova in carcere dal gennaio 2021 con fantomatiche accuse che Mosca ha costruito contro quello che è il principale avversario politico del presidente Vladimir Putin. «Estremismo», è il capo di imputazione. La sentenza è attesa per il prossimo 4 agosto.

Ieri Navalny è intervenuto in tribunale con un discorso dagli orizzonti molto ampi, che hanno preso le mosse dalla guerra in Ucraina, che il leader del partito Russia del Futuro e presidente di Coalizione Democratica ha definito «la più stupida e insensata del XXI secolo». «Non volendo poggiare sulla gamba della coscienza - ha detto Navalny - la mia Russia ha fatto alcuni grandi balzi, spingendo tutti attorno, ma poi è scivolata ed è crollata con fracasso, distruggendo tutto ciò che la circondava. E ora sta sguazzando in una pozzanghera di fango o di sangue, non si capisce, con le ossa rotte e la popolazione povera e derubata, circondata da decine di migliaia di morti della guerra più stupida e insensata del XXI secolo. Certo, prima o poi si rialzerà. E sta a noi determinare su cosa poggerà in futuro».

Navalny, 47 anni, ha perso parte della vista nel 2017 in seguito a un attacco con la «zelyonka». Nell'agosto 2020, mentre era in volo da Tomsk a Mosca, manifestò gravi sintomi di avvelenamento. Fu ricoverato a Oms, città dove l'aereo fece un atterraggio di emergenza, e poi trasferito a Berlino. Successive indagini giornalistiche dimostrarono che erano stati i servizi segreti a cercare di eliminare il blogger con il Novichok, ma che avevano fallito per una serie di circostanze. Una volta guarito, nel gennaio 2021, Navalny tornò in patria e venne arrestato allo sbarco all'aeroporto Sheremetyevo di Mosca per aver violato la condizionale nel caso Yves Rocher, dove era stato giudicato colpevole di appropriazione indebita di 30 milioni di rubli ai danni dell'azienda. In carcere Navalny si sottopose a un duro sciopero della fame in seguitò al quale rischiò di morire.

Ieri il Consiglio Ue ha imposto misure restrittive nei confronti di 18 persone e cinque entità a causa della loro responsabilità per gravi violazioni e abusi dei diritti umani in vari Paesi tra i quali Afghanistan, Sud Sudan, Repubblica Centrafricana, Ucraina e Russia.

Tra essi anche le persone responsabili della gestione della colonia penale in cui Navalny è detenuto dalla sua condanna politicamente motivata nel marzo 2022 e un ufficiale del Servizio di sicurezza federale (Fsb) della Federazione Russa, coinvolto personalmente in un tentativo di assassinare Vladimir Kara-Murza attraverso l'uso di una neurotossina. Complessivamente, le misure restrittive dell'Ue ai sensi del regime globale di sanzioni per i diritti umani si applicano ora a un totale di 61 persone e 20 entità.

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