La tesi copiata di Marianna Madia non sarebbe davvero stata copiata. Sì, perché l'Alta Scuola Imt di Lucca ha alla fine deciso di non avviare alcun procedimento contro il ministro della Pubblica amministrazione dei governi Renzi e Gentiloni.
Il 18 aprile scorso, la Scuola aveva aperto un'indagine interna per indagare sulla presunta frode scientifica riscontrata dal Fatto Quotidiano nella tesi di dottorato della Madia. L'ateneo, in una nota, ha giustificato così la chiusura dell'indagine: "A seguito delle risultanze degli approfondimenti svolti, condotti da personalità accademiche e da professionisti di comprovata esperienza internazionale nel settore della integrità ed etica della ricerca e antiplagio, considera definitivamente concluso l' iter e ritiene di non avviare alcun procedimento ulteriore". Come riporta Il Fatto Quotidiano, la scuola, guarda caso, vorrebbe però tenere segreti i nomi degli esperti che hanno analizzato la tesi del ministro durante l'indagine.
Interi blocchi copiati
Nel testo risulterebbero copiati interni blocchi, per un totale di circa 4000 parole.
Ma la tesi della Madia presenta anche altri misteri. Per esempio, nel giorno della discussione della tesi - avvenuta, in teoria, il 22 dicembre 2008 - il sito della Scuola riporta che in quella data erano presenti i dottorandi Luigi Moretti e Valerio Novembre, ma del nome della ministra nessuna traccia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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