Dazi e protezionismo non sono una soluzione adeguata per difendere strutture produttive ed economiche. Sarebbe «come usare un coltello da cucina per un'operazione chirurgica: inadeguato e dannoso», ha dichiarato il governatore di Bankitalia, Fabio Panetta, nel corso di un seminario G7 sulla frammentazione del commercio al quale ha preso parte anche il capo economista della Bce, Philip Lane. Tali misure, ha avvertito il numero uno di Via Nazionale, non solo sono aggirabili, ma finiscono per pesare sui consumatori e sulle economie coinvolte. Pur non essendo mai citato nel discorso, è chiaro che il riferimento principale è alla politica di Donald Trump che ha già fatto sapere di voler colpire le importazioni di beni e servizi negli Usa anche quando provenienti da Paesi partner come quelli dell'Unione europea. Panetta ha difeso il sistema degli scambi costruito dopo la Seconda guerra mondiale tramite accordi multilaterali. Libertà non solo economiche ma anche di idee e conoscenza sono il «prerequisito per la pace e prosperità». Panetta ha citato alcuni studi secondo cui la divisione del mondo in due o più blocchi potrebbe determinare la perdita del 6% del Pil globale, lo stesso effetto della pandemia Covid. Significherebbe, ha proseguito, «non solo perdere efficienza, ma aumentare i costi, la volatilità e i rischi per le nostre economie». Un esempio concreto arriva dagli embarghi e dai dazi imposti in passato, come quelli statunitensi del 2018. «L'aumento dei prezzi è stato scaricato interamente sui consumatori. Non è stata una vittoria, ma un costo per le famiglie», ha spiegato il governatore.
Per affrontare le sfide Panetta ha delineato una strategia basata su quattro pilastri: informazione, innovazione, flessibilità e cooperazione. «Dobbiamo puntare su tecnologie alternative e su una politica economica flessibile che sappia adattarsi a un panorama in rapida evoluzione», ha concluso.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.