È l'anno dei borghi. La piccola Italia vuole sedurre i turisti

Presentato a Berlino il piano per far scoprire agli stranieri il fascino del Belpaese nascosto

Ennio Gurrera/Wikipedia
Ennio Gurrera/Wikipedia

«A chi visita il nostro Paese dobbiamo offrire non solo i grandi alberghi dove, se ti distrai, non ricordi in che parte del mondo sei, ma le case degli antichi borghi ristrutturate per diventare degli hotel diffusi, per far capire che cosa vuol dire vivere all'italiana».

Il ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo Dario Franceschini inaugura alla Internationale Tourismus-Börse di Berlino il Padiglione Italia, che ritorna in una delle più importanti manifestazioni del settore. È qui che presenta il Piano Strategico del Turismo 2017-2022 e parla di come far scoprire agli stranieri l'Italia dimenticata e nascosta, lontana dai tradizionali flussi del turismo che si fermano alle più famose città.

Il 2017 è l'Anno dei Borghi, come il 2016 è stato l'Anno dei Cammini (itinerari pedonali d'interesse culturale, religioso, sociale) e tutte queste iniziative, con la riqualificazione delle case cantoniere o i percorsi gastronomici e termali, intendono tracciare una mappa turistica più nuova e dettagliata del passato. «Vogliamo promuovere - spiega il ministro - i luoghi che hanno una forte capacità di crescita, non quelli che sono già saturi. L'Italia ha un patrimonio culturale diffuso sul territorio, è apprezzata nel mondo per la moda, la cucina, il design e per il suo modo di vivere. Non dobbiamo puntare su un turismo povero, ma su uno alto, colto e capace di apprezzare le nostre eccellenze».

Gli stand organizzati da Enit (l'agenzia nazionale del turismo) e dalle Regioni, sono tappezzati dalle immagini dei borghi storici nella lista del Mibact: da Vipiteno, paese dello yogurt dell'Alto Adige, alla toscana Monteriggioni citata da Dante nella Divina Commedia, da Marina Corricella sull'isola di Procida, a Scanno l'aspra «perla dell'Abruzzo», da Montescaglioso in Basilicata, «città dei monasteri» e di uno storico Carnevale ad Orgosolo, tra nuraghi, corse dei cavalli e murales dell'entroterra sardo.

C'è molto da fare se il settore turistico vale il 10,2% del Pil e l' 11,6% dell'occupazione e un solo dato fa capire quanto poco sia stato sfruttato il nostro appeal: «Solo il 15 per cento dei turisti - scuote il capo Franceschini - scende sotto Roma, con tutto quello che abbiamo nel sud». E chi sono, poi, questi turisti? Fabio Lazzerini, consigliere delegato Enit, fa la lista: quelli di gran lunga più numerosi sono i tedeschi, seguono francesi, inglesi, americani e olandesi. Anche i cinesi aumentano: il 30% di quelli arrivati nell'area Schengen hanno visitato l'Italia. A Berlino Franceschini incontra anche il Segretario Generale dell'Unwto, Taleb Rifai, per ribadire l'impegno italiano per il 2017 Anno mondiale del turismo sostenibile, illustrando l'iniziativa delle Capitali Italiane della Cultura, in una strategia per promuovere flussi diffusi su tutto il territorio con ricadute positive per la crescita sociale ed economica.

Accanto al ministro c'è Oscar Farinetti, patron di Eataly, che parla dell'Italia come «il luogo con più biodiversità del mondo», dove «i contadini sono i designer del nostro paesaggio» e le coltivazioni, dalle vigne agli ulivi, sono artefici della Grande Bellezza. Annuncia l' inaugurazione, il 4 ottobre a Bologna, della Disneyland del cibo, il più grande parco tematico alimentare del mondo: 100mila metri quadrati di campi di coltivazione, fabbriche per la trasformazione dei prodotti, 3 università, 40 ristoranti, 6 grandi giostre, teatro, cinema, il più grande centro congressi d'Italia. Tutto senza un solo nuovo mattone, ma ristrutturando il vecchio, con un investimento di oltre 100 milioni e rispettando l'ambiente anche con pannelli fotovoltaici.

«Nome Fico (fabbrica italiana contadina), cognome ItalyWord - lo presenta Farinetti -. Vogliamo più di 5 milioni di visitatori l'anno, di cui 2 milioni stranieri e tantissimi giovani, dai 6 ai 20 anni. Si dovrà venire a visitarlo come negli Usa si va ad Orlando».

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