Lo scorso sabato, il Corriere della Sera era uscito con una notizia bomba: il ministro agli Affari europei Paolo Savona sarebbe ancora un membro, anzi il presidente, del fondo Euklid. Scrive a tal proposito il quotidiano di via Solferino: "Il ministro non nasconde di essere azionista della società, che controlla un fondo speculativo ed effettua anche scommesse ribassiste sui mercati. Come prevede la legge, nel sito della Presidenza del Consiglio un modulo ad hoc e la sua dichiarazione dei redditi indicano il possesso di quelle 50mila azioni, stimate al valore nominale di 56.355 euro (Savona denuncia poi in totale altri 1,3 milioni di euro custoditi in Svizzera, parte in una polizza e parte in un conto). La particolarità è che la carica di presidente, quella alla quale Savona ha rinunciato, nel diritto societario britannico non esiste. O meglio, non come in Italia. A Londra essa è determinata dalle regole interne della società e a Euklid il presidente dispone di un voto doppio, secondo le dichiarazioni depositate al registro delle imprese o Companies House". Una notizia bomba, se solo non fosse stata smentita dallo stesso ministro, che ha fatto sapere di aver lasciato il fondo lo scorso maggio.
L'articolo del Corriere portava la firma del vicedirettore Federico Fubini, che ora è finito nel mirino della maggioranza e, in particolare, di Gianluigi Paragone che su Facebook ha scritto: "Ci piacerebbe sapere da Fubini - sempre cosi pungente nei suoi scritti - se gli avanza un po' di inchiostro per spiegare ai lettori del Corriere e a chi lo guarda in tv quali rapporti intrattiene con la Open Society Foundations del finanziere speculatore Soros, uno che in passato ha fatto soldi a palate scommettendo sul crollo di monete come la lira o la sterlina. Dalla scheda pubblicata sul sito dell'organizzazione, infatti, non solo si apprende che Fubini fa parte del board europeo di Open Society, ma addirittura "porta i suoi legami con le istituzioni politiche italiane". In effetti, l'"accusa" mossa da Paragone nei confronti di Fubini parrebbe fondata. Basta andare sul sito della fondazione di Soros per trovare una scheda riguardante il vicedirettore del Corriere e i suoi ruoli nel board, tra cui, appunto, quello di mantenere i legami con i politici italiani.
E a tal proposito Paragone si chiede: "Cosa
significa di preciso questa missione? Perché un giornalista che si vanta della sua imparzialità mette in relazione Open Society con la politica italiana? Non trova in questo suo ruolo un velo malizioso di... lobbismo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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