Dopo la tragedia del bracciante deceduto per essere stato abbandonato per strada senza soccorsi con un braccio amputato da una macchina agricola, Latina piange un nuovo morto sul lavoro, un ragazzo di 21 anni schiacciato dal suo trattore mentre stava su un campo nelle campagne di Minturno, una zona rurale in provincia di Latina.
Ed è solo una delle tragedie che hanno funestato l'ennesima giornata nera per i morti sul lavoro che, secondo i sempre più allarmanti dati Inail, sono stati 369 in soli cinque mesi.
Nell'Agrigentino un'altra vittima. Qui un altro giovanissimo operaio di 21 anni è morto travolto da un carrello elevatore che stava manovrando mentre era al lavoro in un capannone di un'impresa edile che produce manufatti in calcestruzzo a Canicattì. La Procura ha aperto un'inchiesta. «Questa volta a non tornare a casa sarà un lavoratore di soli 21 anni. Un'altra vittima del lavoro in Sicilia, un'altra tragedia, un altro omicidio. Tutta la Uil manifesta vicinanza alla famiglia di questo operaio travolto dal carrello elevatore», il commento dei segretari della Uil Sicilia e Uil Agrigento, Luisella Lionti e Gero Aquisto. Ancora dispersa la terza vittima di questo venerdì nero, un operaio di 58 anni precipitato nell'Adda mentre lavorava su un canale scolmatore della A4, nel Milanese, all'altezza di Concesa, nel territorio di Trezzo sul Naviglio. Potrebbe essere stata la pesante attrezzatura di sicurezza che indossava al momento dell'incidente a non avergli consentito di galleggiare. I sommozzatori hanno chiesto la chiusura parziale del volume di acqua in entrata sul fiume per poterlo cercare in modo più efficace e sicuro.
Le ricerche sono andate avanti fino al tramonto con i gommoni da rafting.
I vigili del fuoco hanno effettuato diverse immersioni nei pressi dello sbarramento della diga di Concesa ma fino a ieri sera senza esito. Drammatici i racconti dei colleghi testimoni dell'incidente: «È caduto ed era riuscito quasi a raggiungere la riva quando la corrente lo ha tracciato via».
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