Le grandi priorità dei giallorossi: "Subito legge contro omofobia"

L’omofobia è uno dei mali che affligge il nostro Paese. Enza Bruno Sossio (Pd): "Far approvare questa legge è una questione di civiltà e umanità"

Le grandi priorità dei giallorossi: "Subito legge contro omofobia"

Continuano i lavori in Parlamento per dare al Paese una legge contro l’omofobia. "Anche io sono firmataria della Legge Zan contro l’odio omotransfobico. L’omotransfobia imprime un condizionamento subdolo che rende impossibile la vita alle persone omosessuali e transessuali". Ad affermarlo è la parlamentare del Pd, Enza Bruno Bossio, che aggiunge: "Non è di immediata percezione, agli occhi di chi non la vive, ma essa scava soprattutto nella vita dei giovani che non hanno le spalle larghe degli adulti per sopportarla. L’urgenza di calendarizzare la legge è legata al fatto che c’è un arretramento culturale evidente in tutto il mondo e il nostro Paese non ne è esente".

"Spesso si pensa che i diritti legati alle minoranze - prosegue la deputata - siano sempre secondari e mai prioritari, che ci siano sempre altre emergenze. Le persone omosessuali, oltre a dover fare i conti con l’omofobia devono fare i conti con tutte le problematiche che attraversa la società, di cui l’omofobia è solo una parte. Dobbiamo vincere questo alibi e affrontare i detrattori della legge che invocano il diritto di opinione senza rendersi conto di come, a volte, le parole possano uccidere".

La parlamentare dem pensa ai suicidi giovanili che sono determinati da questo clima di odio. Alla fine, decidono di togliersi la vita. "I fenomeni eclatanti sono legati a violenza fisica, ma anche quella psicologica, che spesso non emerge, è altrettanto grave. Come Stato abbiamo l’obbligo di fornire una cassetta degli attrezzi culturale ai nostri giovani al fine di vincere con la prevenzione il modello machista", conclude Bruno Bossio.

"I casi di omotransfobia e misoginia sono all’ordine del giorno nel nostro Paese. Sappiamo che il percorso non sarà facile, ma siamo arrivati al sesto tentativo in Parlamento di approvare una legge contro le discriminazioni: non possiamo più fallire". Alessandro Zan (Pd) è il primo firmatario della proposta di legge contro l’omotransfobia, un ddl che punta a trovare una sintesi rispetto alle altre iniziative precedenti (Boldrini, Zan, Scalfarotto, Perantoni e Bartolozzi) e che sarà discusso in commissione Giustizia della Camera la prossima settimana.

Secondo Zan ci sono le condizioni per fare arrivare il testo in aula per la votazione entro luglio. "Abbiamo ascoltato le parole del presidente della Repubblica, in occasione della giornata mondiale contro l’omofobia - dice all’AdnKronos - e il commento del presidente del Consiglio Conte, che auspica che si arrivi a una legge il prima possibile. Questi segnali, oltre all’attenzione internazionale sul tema, sono importanti".

"Abbiamo fatto un buon lavoro nella maggioranza e con l’opposizione c’è accordo almeno sulla metodologia di lavoro. C’è stata una proficua discussione sapendo che questo è il sesto tentativo in Parlamento di approvazione di una legge contro l’omotransfobia per cui non possiamo fallire ancora: dobbiamo portare a casa una buona legge che non limiti la libertà di espressione, perché questo è un nostro valore". E proprio il tema della libertà di espressione è stato al centro delle critiche di una parte del mondo cattolico. "Seguiamo l’impostazione della legge Mancino", prosegue Zan.

"Il nostro obiettivo è punire i crimini d’odio, non imbavagliare le persone. Non c’è alcuna limitazione della libertà di espressione, ma questa non può diventare istigazione all’odio.

Chi in malafede sostiene che questa sia una legge bavaglio è perché molto probabilmente vuole continuare a offendere e a discriminare persone solo perché sono omosessuali o transessuali, ma questa non è libertà di espressione. Credo invece che sia utile ascoltare e raccogliere i contributi di chi è in buona fede e chiede un confronto su questo tema per arrivare a una legge il più possibile condivisa".

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