L'eleganza dell'uomo tra ironia e raffinatezza

Cucinelli tinge di color cioccolato uno smoking (spettacolare). Il viaggio estroso di Moschino

L'eleganza dell'uomo tra ironia e raffinatezza
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L'eleganza maschile in qualche modo deve nutrirsi d'ironia, contraddizioni e paradossi dettati dalla modernità altrimenti diventa noiosa come la pioggia, una pedestre rilettura del classico che non porta da nessuna parte. Lo dimostra la bella collezione Uomo di Moschino per l'estate 2025 in passerella ieri a Milano con la Resort donna che arriverà nei negozi a novembre. Adrian Appiolaza, cinquantunenne designer argentino direttore creativo del brand da febbraio è partito dall'idea del tipico viaggio di scoperta che alla fine ti porta dentro te stesso per ambientare lo show nella fedele riproduzione del reparto lost & found di un aeroporto. Il luogo in cui le valige non sono di nessuno e alla fine sono di tutti diventa quindi una metafora dell'arte di perdersi per trovare qualcosa di nuovo che, tradotto in moda, può significare la sartoria tradizionale che perde per strada regole e confini, viene smontata e poi ricostruita in totale libertà. Così l'impeccabile completo maschile in grisaglia diventa un seducente tailleur da donna che lascia una spalla scoperta e letteralmente danza sul corpo grazie all'impeccabile taglio in sbieco. Non mancano i trench (uno più bello dell'altro) ma neppure il cappotto fatto come un accappatoio con le ciabatte di spugna trasformate in tasche e la collana a forma di brioche per evocare la tappa del viaggio in un grand hotel. Poi ci sono due belle riedizioni della survival jacket creata da Moschino nel 1995 che adesso aggiunge una marea di tasche e scomparti attrezzati perché oggi anche nei viaggi avventura dobbiamo avere il wi fi. Insomma c'è tutto il DNA del brand compresa la stampa trattoria, i colletti inamidati della camicia di lui che diventano i fiocchi sulla gonna di lei, la bandiera italiana, le margherite, i palloni da calcio, una finta macchia di pizza sul bavero e un pensiero-seme scritto in inglese sulle borse: «Meglio vestire come vuoi che vestire come devi». Il tutto con garbo, ovviamente, perché anche di questo si nutre l'eleganza. Da Cucinelli, per esempio, non c'è niente d'ironico perché non è questa la storia del brand, ma tutto ruota sui paradossi della raffinatezza per cui il colore diventa quasi invisibile, come un profumo di rosa nel beige, una nuvola di azzurro sul tortora, una punta appena accennata di verde salvia sul panna. A definire questi giochi cromatici degni de Il Grande Gatsby nella sublime interpretazione di Robert Redford, sono anche le forme dei pantaloni (di mezza taglia in più e con tasca in sbieco all'americana), la linea delle giacche avvitate e al tempo stesso comode, le proporzioni perfette dei revers. Spettacolare lo smoking color cioccolato e tutte le proposte da tennis e da golf. Molto diversa ma perfetta in tutte le sue parti la collezione uomo di Peserico è dedicata a Tazio Nuvolari, l'eroico ed elegantissimo pilota che correva vestito di tutto punto con giacca, camicia e cravatta sotto la tuta da meccanico perché così non perdeva tempo a cambiarsi per la premiazione. L'idea del movimento che si trasforma in lifestyle assume i contorni della modernità grazie alla felice contraddizione tra l'uso dei più preziosi tessuti tecnici come una mischia di lana, seta e viscosa di Loro Piana, oppure il miglior lino di Zegna lavorato a resca per costruire in modo sartoriale i capi più sportivi tipo il completo pantalone e overshirt. Dello stesso segno il perfetto ensemble con cui puoi andare in ufficio ma anche in moto oppure in bici sotto la pioggia essendo in fibra giapponese elastica, traspirante e waterproof.

Da segnalare le polo in maglia di lino punto wafer oppure a rete in nuanches con i bellissimi colori di collezione: bianco sale, avio, celeste, sabbia di quarzo, cemento, acciaio, dune, sterrato e un intenso marrone tabacco.

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