Tappeto rosso di vergogna. La Croisette trema. Il prossimo festival cinematografico di Cannes potrebbe essere scosso da un nuovo scandalo a sfondo sessuale. A due giorni dall'apertura della rassegna si parla sempre più insistentemente di una lista segreta di dieci uomini tra attori, registi e produttori che avrebbero compiuto abusi su donne e che pottrebbe essere svelata proprio nel corso della kermesse. Nomi che sarebbero «esplosivi», come si dice in giro. E che secondo alcune fonti anonime sarebbero a conoscenza del Centre National for Cinema di Parigi e di altre importanti società di finanziamento cinematografico in Francia, che non sanno che pesci prendere.
Secondo quanto riportato da Le Figaro e dalla rivista satirica Le Canard Enchaîné, la oprima a scrivere dello scandalo annunciato, gli organizzatori del festival avrebbero istituito addirittura una unità di crisi per gestire le accuse e valutare anche la possibilità di ritirare dal festival i film in cui dovessero aver lavorato personaggi inseriti nella lista. Alla lista avrebbe dato un'occhiata Cyril Hanouna, attore e conduttore della trasmissione tv Touch pas à mon poste, secondo cui ci sarebbero nomi di «produttori, di autori, grandi nomi del cinema francese che saranno toccati dal #Metoo. È il panico a bordo». Hanouna non ha voluto anticipare nessun nome della lista preferendo attendere che essa sia rivelata ufficialmente, limitandosi a far capire che ci sarebbe almeno un personaggio che ha partecipato ai casting dell'edizione francese di LOL. Di certo da più parti si maligna che ci siano pochissimi nomi del mondo cinematografico francesi a non passare ore di angoscia temendo di vedere comparire il proprio nome nell'elenco della vergogna.
Che sarebbe stato un Cannes dominato dal #Metoo si sapeva già: mercoledì prossimo nella senzione Un Certain Régard verrà proiettato il cortometraggio francese Moi Aussi (traduzione in francese di Me Too) ambientato nell'industria cinematografica e che si prevede emotivamente molto forte. Realizzato dall'attrice Judith Godrèche, esponente di spicco del movimento #MeToo transalpino è un film corale basato se tantissime testimonianze personali da parte di attrici che così la stessa regista racconta: «All'improvviso davanti a me c'era una folla di vittime, una realtà che rappresentava anche la Francia, tante storie di ogni estrazione sociale e generazione. Allora la domanda era: cosa avrei fatto con loro? Cosa fai quando sei sopraffatto da quello che senti, dal puro e semplice volume delle testimoni?».
Godrèche, che oggi ha 52 anni, nei mesi scorsi ha accusato due registi di averla molestata negli anni Ottanta, quando era ancora minorenne: si tratta di Jacques Doillon, con cui la donna avrebbe avito una relazione e Benoît Jacquot che l'avrebbe violentata costringendola a costretta a prendere parte a una scena di sesso gratuito nel suo film del 1989 La Fille de 15 Ans.
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