È tornato, il Cavaliere, e vuol farsi vedere. Sottolineare con la sua presenza il ruolo determinante che ha nella nascita del nuovo governo, anche per l'influenza sugli alleati del centrodestra. Tutta la sua operazione-comunicazione documenta, momento per momento, una giornata che l'ex premier intende come il suo rientro in prima linea, dopo un anno lontano.
La prima immagine è quella scattata sulla scaletta del jet privato, arrivato a Ciampino poco dopo le 11: tutto in blu, dalla lunga sciarpa alle scarpe da ginnastica e con un sorriso smagliante. Appare in buona forma il leader di Forza Italia, dopo Covid e problemi cardiaci, pronto per l'incontro determinante con il presidente incaricato Mario Draghi.
La seconda immagine è nel giardino della villa sull'Appia Antica, dove in pochi minuti lo porta da Ciampino l'auto blu. L'accoglie uno striscione con il tricolore e la scritta: «Benvenuto presidente!». È qui che si sposta il suo quartier generale, lasciato Palazzo Grazioli che ha visto i suoi anni d'oro. Nella «Villa grande», come l'ha chiamata, acquistata nel 2001, il Cavaliere ha ospitato fino alla morte il grande Franco Zeffirelli, ora i lussuosi lavori non sono finiti, ma tutto era pronto ad accoglierlo già la scorsa settimana, quando all'ultimo momento ha rinunciato a partecipare alla prima consultazione. Davanti ad un risotto alla milanese ecco il primo vertice con i componenti della delegazione che l'accompagnerà da Draghi, il vicepresidente Antonio Tajani e le capogruppo Anna Maria Bernini e Mariastella Gelmini, cui si aggiungono la fedelissima Licia Ronzulli e il consigliere Gianni Letta, che ha avuto importante nella nascita dell'esecutivo di unità nazionale.
E siamo alla terza immagine, all'arrivo a Montecitorio dopo le 15,30. Il Cav entra in macchina nel garage dall'ingresso laterale di via della Missione e sorride soddisfatto quando qualcuno grida: «Grande presidente!». La calca di giornalisti e operatori, malgrado il Covid, gli conferma quanto è atteso. Lui, al solito, non si sottrae e dopo essersi fatto misurare la temperatura esce sul portone, per salutare ed augurare «buon lavoro».
Ecco la quarta, la più importante, dentro la sala della Lupa di Montecitorio, in un breve video «rubato». Draghi molto cordiale va incontro a Berlusconi, si toccano con il gomito come si usa oggi per evitare il contatto della mano e gli dice ridendo: «Come si deve salutare... Ciao, ciao. Grazie per essere venuto, eh».
La successiva è quella ufficiale, dopo la consultazione con Draghi, quando il Cav si abbassa la mascherina per dire che Fi è con lui, con il nuovo governo. È breve, non sollecita domande, in poche parole spiega tutto.
Prima di uscire dalla Camera, il leader azzurro saluta alcuni parlamentari di Fi e giornalisti, non parla di politica, ma di salute: «Voi state tutti bene? Anche io sto bene. Tutto a posto, che Dio ce la mandi buona». Poi di ritorno alla villa sull'Appia per un po' di riposo, prima di ripartire, questa mattina.
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