Cari amici, è necessario prepararci fin d'ora nel migliore dei modi al referendum costituzionale che si terrà in autunno sulla riforma costituzionale imposta dal Pd e dal premier Renzi. Abbiamo spiegato tante volte le ragioni della nostra opposizione a una modifica della Costituzione che limita gli spazi di democrazia senza rendere il sistema istituzionale né più efficiente né più costoso. Una riforma cucita su misura per le esigenze del Pd tanto più grave perché approvata solo grazie ad una maggioranza parlamentare che deriva da una legge elettorale dichiarata incostituzionale. Ora dobbiamo organizzarci con gli altri partiti del centrodestra per condurre la battaglia referendaria contro questa riforma sbagliata e illiberale. È una battaglia da fare con serietà spiegando le ragioni concrete del nostro no, ma anche il tentativo di Renzi, premier mai eletto, di usare il referendum in modo improprio per legittimarsi politicamente. In questa battaglia le nostre posizioni potranno in parte coincidere con quelle di alcune forze della sinistra e con il Movimento 5 stelle.
È importante, però, non confondere le nostre posizioni con le loro: le ragioni del nostro «no» sono diverse e naturalmente diversissima, anzi opposta, è la prospettiva politica nella quale ci poniamo. Nelle prossime ore una circolare del settore organizzazione fornirà le indicazioni necessarie per attivare in ogni regione e ogni provincia comitati per il no analoghi a quello creato a livello nazionale.
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