L'Europa punta su Berlusconi. "Io garante della stabilità"

Il Cavaliere torna centrale tra i grandi dell'Ue Migranti e populismo nel faccia a faccia con la Merkel

L'Europa punta su Berlusconi. "Io garante della stabilità"

«Io sono garante della stabilità in Italia e quindi anche in Europa»: ecco il messaggio che Berlusconi lancia ai tanti capi di Stato e di governo appartenenti al Ppe, incontrati ieri a Malta. Il Cavaliere non ha nascosto che l'Europa trema sotto il vento dei populismi, specie quello di Grillo. E lui, un tempo considerato unfit è tornato utile e indispensabile argine alle spinte lepeniste e grilline. «Tutti i leader incontrati sono molto contenti che io sia ancora in campo - assicura l'ex premier - e che l'Italia non si sposti su posizioni populiste».

Il leader di Forza Italia torna centrale più che mai in Europa e gli altri partner lo accolgono a braccia aperte. Il Cavaliere parla con tutti, sia durante il pranzo ufficiale, tutti attovagliati a un tavolo a ferro di cavallo, sia durante i faccia a faccia, abilmente organizzati da Antonio Tajani e da Valentino Valentini. Vertici bilaterali clou con la cancelliera tedesca Angela Merkel, il premier spagnolo Mariano Rajoy, il presidente del Ppe Joseph Daul, il primo ministro ungherese Viktor Orban.

Ma è quello con la cancelliera di ferro il faccia a faccia più importante, al termine del quale, venti minuti buoni, il Cavaliere spiega: «Attriti superati? Da tempo. E poi con lei non ho mai avuto problemi: sempre avuto ottimi rapporti». Pare che la Merkel fosse informatissima sul nostro Paese, sulla legge elettorale e pure sulle sentenze della Corte Costituzionale incluse. Da qui le richieste sul futuro dell'Italia e gli scenari possibili dopo il voto alle prossime politiche. In effetti la Cdu, partito della cancelliera, ha ben edotto la capa: i sondaggi danno i Cinque stelle avanti nei sondaggi. Quello che fa tremare la Germania e l'Europa intera. Una vittoria della LePen in Francia è poco probabile, non si può dire lo stesso di Grillo in Italia. Ecco che uno scenario di Italexit, dopo la Brexit, fa tremare i polsi all'intero Vecchio Continente.

Ed ecco l'assist per il Cavaliere che si presenta come l'unico argine alle tentazioni grilline e garante della stabilità italiana. Quindi spiega: «Il problema, cara Angela, è il numero dei poveri che aumenta sempre di più. Ormai in Italia ci sono 15 milioni di poveri e la gente dà la colpa all'establishment, considerata incapace di risolvere i problemi». Ecco che il Cavaliere, agli occhi della Merkel, non è più un leader su cui sogghignare ma un'ancora di salvezza per l'Europa intera.

Non solo. Pare che la cancelliera abbia chiesto, per filo e per segno, il piano che Berlusconi firmò con la Libia di Gheddafi per arginare l'ondata migratoria. E Berlusconi a spiegare tutto nei minimi dettagli: pagamento da parte della Ue ai singoli Stati che si affacciano sul Mediterraneo affinché, con i loro soldati, fermino l'immigrazione che arriva dall'interno dell'Africa: «Questa, cara Angela, è l'unica soluzione possibile.

So che non è semplice ma è la sola strada percorribile, oltre a quella di cercare di migliorare le condizioni di vita in certi Paesi africani». Insomma, Berlusconi è tornato un interlocutore privilegiato per questa Europa scricchiolante.

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