
L'internazionale sovranista si riunisce a Firenze per il congresso della Lega facendo emergere le parole d'ordine più care alla destra europea: libertà, coraggio e democrazia sotto attacco. Dopo l'intervista di Matteo Salvini a Elon Musk, ieri sono intervenuti in collegamento i principali leader del gruppo dei Patrioti tra cui i francesi Marine Le Pen e Jordan Berdella, il premier ungherese Viktor Orbán e il presidente di Vox Santiago Abascal. Trait d'union degli interventi è la critica a Bruxelles e alle politiche dell'Unione europea ma c'è un nuovo timore che agita i sovranisti europei: la persecuzione giudiziaria. Già abituati a dover subire in Europa il «cordone sanitario» che li colpisce nel Parlamento Ue, nonostante siano il terzo gruppo per numero di europarlamentari, i Patrioti si trovano ora ad affrontare una serie di processi e sentenze senza precedenti. Tutto è iniziato con il processo «Open Arms» su Salvini (poi concluso con un'assoluzione), poi c'è stato il caso di Georgescu in Romania con l'annullamento delle elezioni e lo stop alla sua candidatura, infine il caso più clamoroso dell'incandidabilità di Marine Le Pen. È proprio lei a porre l'attenzione su questo punto rivolgendosi al segretario della Lega: «La nostra lotta sarà come la tua lotta, pacifica, democratica, l'esempio proviene da Martin Luther King che ha parlato di diritti civici. Noi non siamo al di sopra della legge ma non siamo neanche al di sotto della legge, dobbiamo essere trattati come cittadini di serie A, non di serie B».
Le Pen ha poi aggiunto: «Non c'è soltanto la Francia ad essere colpita da questo tentativo di manipolazione della democrazia. Gli amici di Chega in Portogallo sono minacciati da una procedura di interdizione. Si tratta della libertà di tutto il continente europeo a essere rimessa in discussione». Parole a cui ha fatto eco il presidente del suo «Rassemblement national» Jordan Bardella: «Una terribile sentenza del tribunale ha deciso di escludere Marine Le Pen dalla presidenza, perché lei è leader dell'opposizione. È una decisione politica, la sinistra usa la giustizia per attaccare gli oppositori». Bardella si riferisce anche al processo subito da Matteo Salvini così come Viktor Orbán per cui: «Salvini ha rischiato la libertà per proteggere gli italiani e la civiltà europea dagli immigrati clandestini. Qui in Ungheria ti siamo grati per il tuo coraggio e orgogliosi di combattere al tuo fianco».
La libertà e la difesa della democrazia sono un leitmotiv negli interventi dei leader sovranisti, non a caso il presidente di Vox, lo spagnolo Santiago Abascal, traccia l'agenda della destra identitaria: «Ci siamo alleati contro l'immigrazione illegale, la perdita di identità, contro chi calpesta la democrazia, come hanno fatto con Salvini, in Romania e recentemente in Francia, contro la nostra cara e amata Marine Le Pen». Il portavoce nazionale di Vox, Josè Antonio Fuster, tocca un altro tema centrale per gli identitari: la difesa dei confini. «Difendere i confini non significa alzare un muro, ma proteggere la bellezza, la verità, il bene. Significa difendere la nostra famiglia, il diritto naturale, il cimitero dove riposano i nostri cari, le chiese dove preghiamo, il giardino dove crescono i nostri figli». Sovranità e libertà nazionale sono le parole d'ordine anche di Geert Wilders, leader del Pvv olandese, che aggiunge: «I Patrioti sono entrati nei governi in Italia, in Olanda, in Ungheria e negli Stati Uniti. Le Pen non deluderà il suo popolo, è coraggiosa e vincerà. Noi difendiamo la democrazia».
Non è un caso il riferimento agli Stati Uniti che rappresentano con Donald Trump la principale sponda politica per i sovranisti e il gruppo dei patrioti è il più schierato su posizioni trumpiane a cui è accomunato dal rifiuto di ogni forma di politicamente corretto.
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