Matteo Renzi ama la tecnologia. Adora Apple e, si sa, non può fare a meno del proprio iphone. Che sia durante un faccia a faccia istituzionale con i grillini o durante un incontro di politica estera con Al-Sisi, il premier proprio non ce la fa: estrae di nascosto il telefono dalla tasca e - come uno studente qualsiasi che non vuole farsi beccare dalla maestra mentre chatta - comincia a digitare in maniera compulsiva. Uno sguardo al telefono e uno all'interlocutore. E poi giù ditate sulla schermo.
Ma anche l'arte oratoria renziana gode dell'ausilio della tecnologia. L'articolo 18? Un po' come mettere un gettone in un iphone. E fin qui va tutto più o meno bene per Renzi.
Le cose cambiano, invece, quando il premier, ospite da Enrico Mentana a Bersaglio mobile, anticipa un nuovo sito web del governo: "soldipubblici.it". Un nuovo strumento attraverso il quale saranno messe online le rendicontazioni e i bilanci parlamentari. Un bel passo avanti verso una maggior trasparenza sull'uso dei soldi pubblici, ma qualcosa va storto per l'ipertecnologico Renzi.
Un ascoltatore sente l'annuncio e si fionda ad acquistare il dominio e, in un secondo, il premier si gioca il sito.È questa la regola del web: chi prima arriva, meglio alloggia.
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