![L'ira Ue per l'esclusione. Zelensky avverte i leader. "Non fidatevi dello Zar"](https://img.ilgcdn.com/sites/default/files/styles/xl/public/foto/2025/02/06/1738817743-aztxptatm42zrfiivkh8-ansa.jpeg?_=1738817743)
Ventisette Stati, altrettante dichiarazioni e una voce piccola piccola. Nonostante i 450 milioni di abitanti e la prossimità geografica a Kiev, l'Ue è sempre meno protagonista dei negoziati per la pace in Ucraina; messa ai margini dalle azioni del presidente americano e ieri picconata anche dall'Interno. Il premier ungherese Orbán affonda la lama della retorica su un'Unione europea presa alla sprovvista dall'accelerazione di Trump. Due giorni fa, il tycoon ha riattivato il «telefono rosso» con Mosca azionando un filo diretto pure con Kiev. «L'Ue sostiene invece le uccisioni finché necessario, è moralmente e politicamente inaccettabile», la linea Orbán. Cortocircuito pieno, con l'Alto rappresentante Ue Kallas che boccia ogni accordo senza i 27: «Non funzionerà se non ci siamo».
Interloquire in questa fase con Bruxelles, viste le variopinte posizioni, è per Washington quasi controproducente: mentre ieri un pezzo di Vecchio Continente, il Gruppo Weimar+ composto da Francia, Germania, Polonia, Regno Unito, ribadiva l'obiettivo di rafforzare il sostegno all'Ucraina «fino al raggiungimento di una pace giusta e duratura», la Germania accusava gli Usa d'aver fatto concessioni a Mosca senza aver creato un tavolo negoziale. Il ministro della Difesa tedesco, Pistorius, è il più stizzito. Neppure Londra ha gradito il mancato avviso agli alleati Nato della telefonata a Putin. Ma si prova a guardare avanti. Cosa fatta capo ha.
A Bruxelles, al vertice Nato, si avverte il pericolo d'esser tagliati fuori e si rispolvera l'aiuto militare. «L'Europa continuerà a sostenere Kiev nella sua lotta», insiste Kallas. Poi aperture all'iniziativa di Washington nonostante il gelo iniziale per non essere stati avvisati. «Non vediamo l'ora di discutere la strada da seguire assieme ai nostri alleati americani», sostiene il Weimar+ chiedendo un posto a tavola. Si prova a dare la linea: senza di noi non ci sono negoziati credibili, è l'alert del presidente del Consiglio europeo Costa. «Se gli europei vogliono un ruolo, ne parlino con Trump», rispondono da Mosca.
Al Cremlino si gongola, vedendo in difficoltà chi da tre anni impone sanzioni considerando Putin un paria internazionale; oggi interlocutore legittimato dal più grande alleato dell'Ue. «Se l'Europa vuole un ruolo, parli con Trump», dice il leader russo. Mosca offre garanzie sulla «presenza di Kiev ai negoziati in un modo o nell'altro». E Neppure Zelensky guarda a Bruxelles come prima: «Crediamo che la forza dell'America, assieme all'Ucraina e ai nostri partner, sia sufficiente a spingere la Russia verso la pace». Il presidente gialloblù rilancia però l'allarme sull'affidabilità di Putin: «Ho messo in guardia i leader mondiali», ha detto al polacco Tusk. In prospettiva c'è però ottimismo. E l'idea ucraina d'avere «fino a 100 mila peacekeepers» per mantenere l'eventuale pace. Per ora non se ne parla: «Inviare truppe solo europee sarebbe un suicidio», è l'affondo del ministro Crosetto. Aiutare Kiev senza isolarla.
Per non restare al palo, ieri a Bruxelles si è iniziato a seminare qualcosa che attiri Trump. Al vertice Nato è rispuntato il tema dei soldi per la Difesa: 8 dei 30 membri europei dell'Alleanza non hanno raggiunto l'obiettivo di spesa del 2% del Pil. Crosetto ha annunciato una svolta: siamo quasi tutti d'accordo per arrivare a superare il 3%. Proposta attesa a giugno, a cessate il fuoco magari già operativo. Per il Financial Times, Trump e Putin mirano a stabilirlo prima di Pasqua o della parata a Mosca del 9 maggio. Con l'Europa alla finestra.
In versione questuante per essere della partita viste le spese sostenute dai 27 e quelle ancora da sostenere per la ricostruzione dell'Ucraina. Alla fine è Zelensky a prendere le parti dell'Ue chiedendo agli Usa un posto al «tavolo dei negoziati». «Saremo sicuramente membri Ue, per noi è importante che ci siano (nella trattativa), ci hanno aiutato molto».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.