La lista sulle donne dell'Est e la Rai chiude il programma

Accusato di sessismo l'elenco dei motivi per cui preferirle Rai1 fa calare il sipario su "Parliamone sabato" della Perego

La lista sulle donne dell'Est e la Rai chiude il programma

Roma - Sexy, tuttofare, disposte a farsi comandare a bacchetta e a portare le corna con il sorriso. Non c'è solo un motivo ma sei per preferire le donne dell'Est, almeno secondo il programma di Rai1 Parliamone sabato. Il triste siparietto, andato in onda in fascia protetta nella trasmissione di Paola Perego, corredato da dibattito e grafica, si è trasformato però in un boomerang per mamma Rai.

La caduta di stile della rete ammiraglia non è passata inosservata nei social network e a pagare le conseguenze del polverone politico e del terremoto scatenato a viale Mazzini è stata la Perego, ghigliottinata, come ha riferito stizzito il marito Lucio Presta, suo agente televisivo. «Programma chiuso - scrive su Twitter -. Raiuno è salva. Ora accanitevi su altro. Buona giornata della felicità. Ai politici che hanno urlato purtroppo ora tocca ritornare a lavorare per davvero».

Era evidente già dal titolo della rubrica: «Dall'Est, sono rubamariti o mogli perfette?» che si stava innescando una bomba a orologeria. A spiegare meglio il fascino delle donne dell'Europa Orientale, una infografica in 6 punti che ne evidenziava i pregi: sono tutte mamme ma, dopo aver partorito recuperano un fisico marmoreo; sono sempre sexy, niente tute né pigiamoni; perdonano il tradimento; sono disposte a far comandare il loro uomo; solo casalinghe perfette e fin da piccole imparano i lavori di casa; non frignano, non si appiccicano e non mettono il broncio. Poi, mezz'ora di racconti, luoghi comuni e cliché. «Un amico dalla fidanzata dell'Est ha ricevuto in dono una notte in un bordello insieme ad un'altra ragazza - dice l'attore Fabio Testi -. Come fai a non innamorarti di una donna così?». «Per le ragazze russe qui ci sono delle occasioni qui di trovare mariti abbienti», fa eco Roberto Alessi, direttore di Novella2000. «A differenza delle italiane, se vedono che l'uomo non riesce ad ottenere l'orgasmo, la colpa non è di lui, è di lei», incalza ancora Testi. E chi più ne ha, ne metta. Ma lo scivolone mediatico è piaciuto poco al popolo dei social e ancora meno ai vertici Rai. «Gli errori vanno riconosciuti sempre, senza se e senza ma. Chiedo scusa a tutti», commenta il direttore di Rai1, Andrea Fabiano. «Quello che è successo - dichiara la presidente Rai, Monica Maggioni - è in contrasto con il servizio pubblico. Non era l'immagine della donna che può dare una trasmissione del 2017, ma una paginetta medievale». «Il significato stesso di servizio pubblico, va ricordato a tutti gli autori e richiede di alzare l'asticella della responsabilità», fa eco dal cda di Viale Mazzini, Franco Siddi. Duro anche Usigrai. «Quanto accaduto è un siparietto disgustoso di cui come dipendenti ci vergogniamo. Una lista di luoghi comuni, violenti, beceri e umilianti - si legge in una nota -. Le scuse di Fabiano e di Maggioni non possono bastare. È indispensabile che vengano presi provvedimenti». «Ciò che è andato in onda è esattamente la negazione di servizio pubblico», rincara il presidente della commissione Vigilanza Rai Roberto Fico. A questo punto la strada è obbligata. E nel pomeriggio arriva l'ufficialità: «Gli errori si fanno, e le scuse sono doverose, ma non bastano - dice il direttore generale della Rai Antonio Campo Dall'Orto -.

La decisione di chiudere Parliamone sabato non è solo la semplice e necessaria reazione ai contenuti andati in onda, che contraddicono la mission del servizio pubblico. Ma una decisione che accelera la revisione del daytime di Rai1 sulla quale stavamo già lavorando».

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